Dici Embraco e pensi a quando, ormai 20 anni fa, c'erano i blocchi in tangenziale da parte degli operai che chiedevano aiuto e sostegno. Dici Embraco e pensi agli ultimi tre anni e mezzo di vertenza, tra viaggi a Roma, vertici e passerelle (di quattro ministri diversi) davanti ai cancelli dello stabilimento di Riva di Chieri. Dici Embraco e il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, testimonia con chiarezza quanto la vicenda sia andata ben oltre i termini e i tempi che ci si poteva ragionevolmente aspettare. "Di Embraco iniziai a occuparmi come parlamentare europeo - ricorda il governatore, senza celare un po' di fastidio e delusione - e trovo incredibile dover continuare a occuparmene avvicendando incontri con istituzioni diverse e senza poter individuare la soluzione definitiva".
La giornata di ieri, con l'ennesimo nulla di fatto dopo l'incontro con la curatela fallimentare scettica sulla strada da seguire per attivare una nuova cassa integrazione, non è stata un bell'episodio della vicenda. Ma Cirio pensa positivo. "Ho fiducia nel ministro Giorgetti, persona che conosco come pragmatica e seria, impegnato insieme al suo viceministro Todde per dare continuità al lavoro svolto. Servono immediate certezze. Ho parlato anche per il ministro Orlando per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali e per avere questa copertura in più: il governo impiega più tempo di quello previsto per trovare una soluzione, ma è stata ereditata dal governo precedente una situazione che aveva bisogno ancora di passi e di passaggi complessi".
Intanto la Regione continua a muovere i suoi passi. "L'assessore Chiorino si sta occupando direttamente con i dirigenti del ministero per trovare questa soluzione - garantisce il governatore -: non si può trovare pensare di bloccare un sostegno a queste persone e queste famiglie. E' il dovere delle istituzioni accompagnarle finché non ci sarà una soluzione definitiva".
E su Italcomp, Cirio "vota" per il governo Draghi. "Credo nel progetto che le istituzioni italiane ritengono solido. Se il governo dice che ci sono le condizioni industriali, io ci credo. Ma sono anche molto fiducioso per il fatto che il ministro Giorgetti abbia voluto verificarne la sostenibilità".