Economia e lavoro - 21 maggio 2021, 09:10

Appalti, l'ira dei sindacati: "Le scelte del Governo vanno al contrario di cosa servirebbe per affermare sicurezza"

Dura nota stampa di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, all'indomani della presidio in piazza San Secondo con cui si è chiesto al Governo più attenzione alle morti sul lavoro

Ph Merfephoto

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La semplificazione non è sinonimo di deregolamentazione, soprattutto quando va a colpire la legalità e la qualità del lavoro. Qualità intesa anche come sicurezza, prevenzione e certezza salariale. A dirlo Calogero Palumbo della Feneal Uil, Massimiliano Campana della Filca Cisl e Paolo Conte della Fillea Cgil di Asti.

"Altro che contrasto ai morti sul lavoro, altro che rigenerazione e riqualificazione, innovazione e qualità altro che mobilità sostenibile, se il decreto semplificazioni di cui si sta discutendo in queste ore dovesse prevedere massimo ribasso generalizzato e liberalizzazione dei subappalti, vorrà dire tornare ai peggiori anni ‘50, alla giungla nei cantieri, all’ apertura agli illeciti, al cottimo e la risposta sarà sin dalle prossime ore mobilitazione immediata, assemblee permanenti in tutti i luoghi di lavoro, iniziative articolate fino allo sciopero generale dell’intera categoria”, spiegano i sindacati in una dura nota stampa. 

Le assemblee svolte ieri sul territorio astigiano hanno visto centinaia di lavoratori molto agitati sul tema Salute Sicurezza e Liberalizzazione dei Subappalti.

"Come Rappresentanti dei lavoratori di categoria siamo molto preoccupati, perché ciò che oggi il Governo pensa in merito agli appalti va assolutamente al contrario di cosa servirebbe al nostro settore per affermare la regolarità, la sicurezza e per raggiungere ciò che oggi a voce alta unitariamente usiamo come slogan, basta morti sul lavoro".

Come sindacato – concludono Calogero Palumbo della Feneal Uil, Massimiliano Campana della Filca Cisl e Paolo Conte della Fillea Cgil - le nostre strutture Nazionali sono da sempre impegnate a proporre semplificazioni e miglioramenti amministrativi e tecnici, perché siamo i primi interessati a creare buona e stabile occupazione, a qualificare imprese e settore ma se il Governo pensa di ridurre tutele e diritti a colpi di decreto, si assumerà la responsabilità di una rottura con i lavoratori senza precedenti”.

Redazione

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