La FAO ha voluto dedicare il 2021 al celebrare, sotto vari punti di vista, la frutta e la verdura. Ha deciso di promuoverne il valore storico, culturale, artistico, agronomico, nutrizionale e gastronomico assieme a quello sociale così presente nel patrimonio locale di moltissimi territori, Astigiano incluso.
Opportunità unica per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di frutta e verdura per la nostra alimentazione, per la sicurezza alimentare e la salute, nonché per realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU. Obiettivi che sono non certo da poco e guardano a dieta sana e diversificata, ai vantaggi per la salute e il rafforzamento del sistema immunitario, al miglioramento della qualità di vita degli agricoltori, dando valore alle loro eccezionali produzioni, e ai legami con la crescita economica e l’attrattività turistica. Il tutto magnificamente condito di resilienza, localismo, sostenibilità e biodiversità.
Biodiversità che, tra le righe, festeggia oggi la sua Giornata mondiale per spingerci ad abbracciare l’enorme patrimonio biologico che ci circonda e compete, sempre più a rischio.
Nell’Astigiano il racconto delle nostre eccellenze, attraverso convegni e incontri a tema, è stato preso in carico dai Club Unesco di Asti e Canelli. Che dire se non bravi, bravissimi. Il loro programma, composto da diversi eventi incentrati sulla frutta e sulla verdura delle nostre colline, segue la meritoria visione di far crescere la consapevolezza del ruolo ed della grande importanza della biodiversità astigiana nel campo agricolo.
Percorso di valorizzazione della qualità e dell’unicità di prodotti e produzioni, ma anche di
divulgazione di quel sapere locale oggi sempre più ricercato anche da visitatori e turisti.
Si comincia il 12 giugno, un sabato, con il convegno dal titolo emblematico, programmatico e pure un pelo wertmulleriano: Il patrimonio cultivarietale orticolo dell’Astigiano: storia, cultura, tradizione e innovazione. A seguire cinque manifestazioni sul territorio, dedicate alle varie eccellenze di cui l’Astigiano può e deve andare orgoglioso: a luglio gli Asparagi Saraceni a Vinchio: in agosto il Peperone Quadrato, tra Costigliole d’Asti e Isola d’Asti, a Variglie la Pesca Limonina e il Peperone di Capriglio; dulcis in fundo, il Cardo Gobbo a Nizza, a novembre. A contorno un concorso d’arte settembrino a Castelnuovo Calcea e una tavola rotonda a Canelli su Ruolo e importanza dell’uva nella cultura astigiana: un patrimonio dal valore universale. Insomma, tanta roba, tanta bontà.