Cultura e tempo libero - 28 maggio 2021, 09:23

L'economista Cottarelli, 'ha aperto' il Teatro Alfieri e Passepartout [FOTO]

Lectio magistralis appassionante e intrigante. Le ricette per uscire 'dall'inferno'. "Ecco perché l'Italia è stata molto svantaggiata"

Foto a cura di MerfePhoto

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La sensazione di tornare a varcare la soglia del Teatro Alfieri, è quella di un bimbo in un negozio di giocattoli. Stupore, quasi ed emozione, dopo mesi in cui la cultura è stata messa all'angolo dalla pandemia.

Se poi l'ospite sul palco è Carlo Cottarelli, l'interesse nella sua lectio magistralis è decisamente alto e lo dimostrano i tanti spettatori (regolarmente distanziati), accorsi per ascoltarlo, ieri sera.

Moderato da Antonio Rinetti, editorialista e dal 2015 nel cda della Biblioteca Astense Faletti, Cottarelli ha parlato in modo assolutamente 'digeribile' di economia dall'inferno del Covid al futuro, con il suo libro “All’Inferno e ritorno. Per la nostra rinascita sociale ed economica” (Feltrinelli).

"Sono stati fatti errori..."

"Il primo evento dal vivo - ha esordito - sono un po' stufo dei webinar. Purtroppo non vi vedo per via delle luci ma so che ci siete. Sono stati fatti tanti errori... Prima si è chiuso tutto, poi i colori. Ma i problemi li hanno avuti tutti i paesi".

Il professore ha anticipato che è stato fatto un lavoro per spiegare perché la mortalità sia stata diversa tra i vari paesi: demografia, inquinamento e ordine in cui la pandemia ha colpito i Paesi. "Ecco perché l'Italia è stata molto svantaggiata".

Sembra però che dal punto di vista economico l'Italia sia andata sorprendentemente meglio di Paesi che storicamente erano sempre davanti a noi. "Le agenzie di rating dovrebbero guardare al debito complessivo. Il nostro debito pubblico è alto, vero, ma quello privato no".

E poi l'errore: "In passato abbiamo fatti tanti debiti pubblici senza investimenti pubblici".

Arrivano tanti soldi dall'Europa

"I tassi ora sono bassi  - spiega Cottarelli - perché sono arrivati tanti soldi dall Europa e la Banca Europea ha comprato titoli di stato per 170 miliardi. Il  2020 è stato terribile ma l’Italia ha ridotto il debito pubblico nei confronti dei mercati finanziari".

Crescita, produttività, lotta a corruzione e mafia, la possibilità di riuscire a far ripartire il Paese con l'arrivo dei soldi del PNRR "La produttività è cresciuta poco perché sono stati fatti pochi investimenti. Nel documento di Draghi c'è visione".

L'economista ha guardato anche al futuro dei giovani che "Vanno fuori dall'Italia e spesso nel nostro Paese i furbi prendono il posto degli intelligenti. Il criterio del merito non viene apprezzato perché non ci sono le pari opportunità. Già dall'asilo occorrerebbe dare uguali punti di partenza".

"Non c'è niente di più politico delle tasse"

La ricetta per la ripartenza è tutta nella gestione del Piano. E le tasse? "Non c’è niente di più politico delle tasse. Sarà difficile trovare accordi sulla tassazione. Dobbiamo farcela vivendo sempre meglio, l'obiettivo del piano è far crescere l economia".

Prossima anteprima di Passepartout, venerdì 4 giugno alle 21 allo Spazio Kor di piazza San Giuseppe a con la proiezione del documentario “Uomini e voci dal Congresso Socialista di Livorno, 1921”, recentemente restaurato dalla Cineteca di Bologna. Lo presenteranno Mario Renosio e Franco Rabino.

Betty Martinelli

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