Cultura e tempo libero - 03 giugno 2021, 13:45

Comunità Astesana: la strada della parità corre tra vie e piazze

Puntata dedicata a chi ha scelto di partire dalla toponomastica per dare voce e visibilità alle donne che hanno contribuito a migliorare società e Comunità

Toponomastica femminile

Ieri si è celebrata la Festa della Repubblica. Giorno che, dal 1946, incarna ideali imprescindibili e bellissimi. La scelta repubblicana iniziata quel giorno pose le basi di rinascita delle nostre comunità. Su 23 milioni di votanti, 12 milioni erano donne e, pur nella segretezza del voto, credo i loro siano stati voti molto importanti per il rinnovamento nazionale, così come in un mare di altre occasioni da lì ad oggi.

Nonostante questo e nonostante siano passati tanti anni, la parità vera e propria fatica ancora a vedersi. Non bastasse la brutta cronaca di violenze ed uccisioni, anche il mondo del lavoro e l’immagine nell’opinione pubblica stentano ad evolversi definitivamente. Un piccolo, ma sintomatico esempio lo possiamo trovare nella toponomastica.

Proprio da lì, con l’intento di dare voce e visibilità alle donne che hanno contribuito, in tutti i campi, a migliorare la società, è nata, da una decina d’anni, una associazione che ha scelto di partire dai nomi di vie e piazze del Bel Paese: Toponomastica femminile.

E’ parte della Rete per la Parità e dell’Osservatorio Nazionale del MIUR sui temi della parità tra i sessi; è presente nelle commissioni toponomastiche di alcune grandi città italiane ed è attiva anche a livello internazionale, con riconoscimenti dalle istituzioni comunitarie.

Il loro grande lavoro di analisi, su cui hanno costruito tutto il resto, è stato svolto da un gruppo di ricerca formato da oltre trecento persone, per pubblicare articoli e dati su ogni singolo territorio e sollecitare le istituzioni affinché strade, piazze, giardini e spazi urbani, siano dedicati un po’ più a donne.

Dal loro censimento, emerge che in Italia le strade intitolate al mondo femminile siano non oltre il 3%. Proprio poco. Nello spulciare il loro ultimo censimento, consultabile su www.toponomasticafemminile.com/sito/index.php/censimento, anche il nostro territorio non ne esce granché bene.

In solo 53 dei 118 comuni della provincia di Asti esiste almeno una via o piazza al femminile; nell’Astesana in 34 su 73 e, dove ce n’è qualcuna, il loro rapporto numerico, con quanto dedicato ad uomini, non arriva all’uno a dieci. Qualche esempio: Asti ha 444 vie al maschile e 29 al femminile; Canelli 52 a 2; 19 a 2 a Costigliole d’Asti; San Damiano d’Asti 3 a 73; 3, a 39, anche a Villanova d’Asti.

E poi tanti zero, tipo Castell’Alfero, Cocconato, Moasca o il mio Belveglio. Iniziate allora a parlarne con i vostri sindaci, come io sto facendo con il mio. L’elenco di grandi donne che hanno contribuito alla crescita del Paese è lungo e bellissimo, tanto quanto quello locale, e il tenerne conto vale assai più che una nuova targa.

Davide Palazzetti

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