Nell’ambito della apprezzatissima e intensa serata conclusiva di “Passepartout” che ieri sera ha visto protagonista il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, magistrato da sempre in prima linea nella lotta contro la ‘Ndrangheta (CLICCA QUI per rileggere il resoconto dell'incontro), più d’uno dei presenti ha notato quella che, in relazione alla presenza in città di un ‘servitore dello Stato’ di tale caratura, è parsa un’anomalia.
Ovvero la completa assenza – con le uniche eccezioni del prefetto Alfonso Terribile e del presidente della Provincia Paolo Lanfranco, quest'ultimo seduto accanto al comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, tenente colonnello Pierantonio Breda – delle restanti figure istituzionali, con particolare riguardo per esponenti dell’Amministrazione comunale.
Un elemento che, al di là dei consiglieri comunali di opposizione che sul tema già preannunciano la volontà di chiedere chiarimenti, non è sfuggito a Beppe Rovera, giornalista che ha moderato l’incontro insieme al collega Beppe Gandolfo, il quale ha sottolineato questa apparente ‘stonatura’ per tramite di un post pubblicato sul suo profilo Facebook.
“Partecipare – scrive Rovera nel post che riportiamo integralmente in fondo a questo articolo – sarebbe stato un segnale di attenzione, di preoccupazione, di volontà a proteggere la comunità di cui si è responsabili…”
Al netto del fatto, riportato per massima trasparenza, che lo stesso Rovera fosse candidato alla carica di sindaco per la lista “Ambiente, Asti”, attualmente rappresentata dal consigliere Mario Malandrone, subentrato nell’incarico allo stesso Rovera dopo un breve una transitoria permanenza di Anna Bosia, il tema già sembra destinato a far discutere la politica locale.