Eventi - 24 giugno 2021, 07:30

Al via questa sera "Edizione Straordinaria: recuperiamo il teatro perduto!"

Dalle 19 alle 22 allo Spazio Kor “Grand Mother”, 6 spettatori ogni 30 minuti

Al via questa sera "Edizione Straordinaria: recuperiamo il teatro perduto!"

Questa sera parte l'attesa "Edizione Straordinaria: recuperiamo il teatro perduto!",  rassegna organizzata dal Comune di Asti in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, con i recuperi degli spettacoli delle stagioni della rete Patric (Teatro Alfieri, Spazio Kor, Teatro di Dioniso e Mon Circo).

Fino al 1 luglio (con due appuntamenti “extra” il 12 e 20 luglio) un ricco cartellone condiviso permetterà di godere di molti degli spettacoli che a causa della pandemia non sono andati in scena nell’ultimo anno, con il meglio della prosa, della musica, della danza e del circo contemporaneo. Tra i protagonisti Valeria Solarino, Marco Baliani, Stefano Massini, Extraliscio, Lodo Guenzi, Fiona May, Luisa Cattaneo, Paolo Nani, Federico Sirianni, Marina Occhionero, gli artisti di Mon Circo e molti altri.

Ad aprire la rassegna questa sera, giovedì 24 giugno, dalle 19 alle 22 allo Spazio Kor “Grand Mother”, una speciale performance che andrà goduta in piccoli gruppi su prenotazione (6 spettatori ogni 30 minuti).

Concept, ideazione e scultura Vincenzo Schino, cura drammaturgica e spaziale Marta Bichisao e Ivan Schiavone, sound design Federico Ortica, produzione Opera Bianco.

Una spirale in acciaio lunga dodici metri sospesa nel vuoto. Attraverso eccitatori acustici l’acciaio risuona nello spazio. Gli spettatori possono entrare e percorrerne la forma, toccarla, ascoltare i suoni e sentire le vibrazioni, attaccare l’orecchio e comprendere le parole. “Grand Mother” è un’opera di arte sonora e plastica, un ambiente multipercettivo in cui il movimento circolare del pubblico ne completa l’intenzione coreografica. Il contenuto sonoro è una composizione elettronica di suoni e voci che nasce da una ricerca sul campo, incontrando e registrando a lungo persone anziane, alla ricerca di una speciale relazione, una memoria lontana, l’intimità e la profondità che si crea nella condivisione di una fiaba, tornando all’infanzia, alla lingua d’origine, alla memoria.

Alle 21,30 al Teatro Alfieri “Questo lavoro sull’arancia”, di Marco Chenevier, con Marco Chenevier e Alessia Pinto, produzione Aldes e Tida. Cosa accade se uno spettacolo di danza, anziché come oggetto di linguaggio, viene costruito quale esperienza? Quante volte nel vedere movimento, avremmo voglia di danzare, per “sentire” ciò che viene proposto? In questo spettacolo a poco a poco il pubblico viene condotto su un terreno di fiducia e di condivisione, di empatia, con interventi sempre più importanti ed invasivi. L’estetica strizza l’occhio al film cult “Arancia meccanica”: l’arancia, il latte, il bianco, il rapporto sadomasochistico dell’artista con il sistema spettacolare e con gli spettatori, fanno da sottofondo allo svolgersi degli esperimenti.

Domani, venerdì 25 giugno alle 18 al Teatro Alfieri “Abattoir Blues”, spettacolo comico satirico di e con Luigi Ciotta, regia di Adrian Schvarzstein, produzione Art. Attraverso clownerie, circo, teatro di figura e magia, l’artista porta all’attenzione dello spettatore il tema del maltrattamento degli animali negli allevamenti intensivi e il rapporto ambivalente con la carne, ai giorni nostri caratterizzato da sempre nuovi tabù. Il protagonista è un lavoratore di un macello che subirà profondi cambiamenti nel corso dello spettacolo. Il suo è un lavoro alienante, ripetitivo, che si presta alla coreografia del movimento e alla giocoleria per esprimere la sua tensione relazionale con la vita, sospesa tra la gravità e la morte. Gli animali, vivi e morti, sono gli unici compagni di questo suo fare, ed è con loro che si rapporta in ogni momento, in un gioco di proiezioni in cui vittima e carnefice vedono i propri ruoli invertirsi progressivamente. Tutto questo in chiave comica, grottesca e surreale, secondo le regole del buffone e del clown.

Alle 20,30 nell’area pedonale di Piazza Alfieri ancora circo con “Sic transit”, scritto da Giorgia Russo e Alessandro Maida, che ne è anche l’interprete. Lui è il padre, nonché il creatore della storia: megalomane, presuntuoso e a tratti schizofrenico. Anni ed anni passati a far sentire la sua voce, ma invano tra tanti che strillavano nell’interpretare le sue parole; così un giorno invia il suo migliore messaggero, cuore di papà, a ribaltare le sorti dell’intero genere umano. Ma la storia è nota, l’ennesimo tentativo fallito a causa di modi avventati e cattive conoscenze, Sic transit gloria mundi. Quest’anno è tornato e ci riprova, anzi sono tornati, con una nuova mission per svecchiare il brand e scalare l’establishment. Hanno soltanto più bisogno di affidare la loro verità un uomo nuovo. O forse una donna nuova.

Alle 22 al cortile del Michelerio arriva l’atteso “Maratona di New York” di Edoardo Erba, con Fiona May e Luisa Cattaneo, regia di Andrea Bruno Savelli.

Uno dei testi teatrali contemporanei più rappresentati al mondo, è una sfida fisica (oltre che verbale) per tutti gli attori che l’hanno portata in scena, impegnati a correre per l’intera durata della pièce.

Per informazioni e prenotazioni: biglietteria del Teatro Alfieri (Tel. 0141/399057-399040), aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17, e durante la rassegna anche nei giorni festivi a partire dalle 15. Sarà possibile acquistare i biglietti anche nei luoghi di spettacolo un’ora prima dell’inizio. Prenotazioni online su www.allive.it

Redazione

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