Politica - 09 luglio 2021, 12:32

M5S: "Dialogo aperto con le altre forze di opposizione per offrire un'alternativa al padre padrone Rasero"

Confronto a tutto tondo, su temi nazionali e locali, con i consiglieri Massimo Cerruti e Giorgio Spata e con l'avvocato Alberto Pasta

Nella foto, da sinistra: Alberto Pasta, Massimo Cerruti e Giorgio Spata

Nella foto, da sinistra: Alberto Pasta, Massimo Cerruti e Giorgio Spata

A livello nazionale è un periodo di grande travaglio interno per il Movimento 5 Stelle che, dopo la rottura con Casaleggio jr. si trova ora alle prese con la difficile ‘coabitazione’ tra il fondatore Beppe Grillo e il leader politico designato Giuseppe Conte. Una fase di passaggio che, inevitabilmente, viene vissuta con grande interesse e preoccupazione anche dai militanti sui territori.

Di questo, oltre che di svariati argomenti attinenti la politica locale, abbiamo voluto parlare con i consiglieri comunali Massimo Cerruti (già candidato M5S alla carica di sindaco di Asti e attuale capogruppo in Consiglio comunale) e Giorgio Spata, oltre che con l’avvocato Alberto Pasta, già vicesindaco e assessore e figura di spicco del Movimento astigiano di cui è anche consulente legale.


Partiamo dal confronto, che a giorni alterni sfocia in scontro, tra Grillo e Conte: in quale delle due ‘visioni’ del futuro del Movimento vi ritrovate maggiormente?

Massimo Cerruti: Ho grande stima di Giuseppe Conte, che ha saputo conquistarsi ‘sul campo’, in piena pandemia, la fiducia degli italiani, tanto che quando ha lasciato è risultato uno dei premier più apprezzati della storia Repubblicana. Per cui guardo con grande interesse alle sue decisioni e auspico che le sue indubbie capacità vengano nuovamente messe a disposizione della collettività. Ciò detto, io spero si trovi un accordo che consenta di tenere unito il Movimento, ma in ogni caso per me i valori fondativi debbono restare la nostra stella polare.

Giorgio Spata: Confido anch’io si trovi un accordo ma, se proprio dovessi scegliere, punterei su Conte tutta la vita perché penso sia finito il momento della ‘rivoluzione del vaffa’. Siamo al governo e dobbiamo cercare di governare al meglio per il Paese. Inoltre una figura come quella di Conte credo sia più facilmente apprezzabile da un elettorato moderato che finora non ha visto troppo di buon occhio il Movimento.

Alberto Pasta: Indipendentemente da chi guiderà il Movimento, dobbiamo porci il grosso problema della selezione della classe politica che deve venire costruita partendo dal basso. Se non ci si struttura sul territorio, si corre il rischio che tutto ciò che viene detto/deciso a Roma abbia ricadute diverse da quelle che dovrebbe avere.

Massimo Cerruti: Voglio anche aggiungere che io non vedo questa fase di cambiamento come negativa per il Movimento, che anzi proprio nelle difficoltà ha dimostrato di aver raggiunto una grande maturità. Ad esempio mediante l’azione di gruppi parlamentari e portavoce, che si sono presentati uniti e hanno saputo efficacemente mediare tra le parti.

Passando alla politica locale, permane l’impressione che in Consiglio comunale continui ad esserci un clima tutt’altro che idilliaco tra maggioranza e opposizione…

Cerruti: Non posso che confermarlo. In questi anni, oltre a non aver fatto assolutamente nulla di costruttivo per la città, il sindaco e la sua maggioranza hanno fatto di tutto per mettere i bastoni tra le ruote della minoranza. L’ultimo esempio di una lunga serie lo abbiamo avuto nel corso dell’ultima seduta di Consiglio, quando all’ultimo è stato chiesto di votare un inversione dell’ordine del giorno tra una nostra prevista mozione sulla ludopatia, tema in discussione anche in Regione (la relativa legge è stata approvata nel pomeriggio di ieri, mentre si svolgeva questa conversazione, ndr.), e una pratica di variante su un terreno di proprietà a Valleandona. Nonostante si fosse deciso di trattare la nostra mozione nel corso di una seduta calendarizzata per il giorno successivo, il presidente del Consiglio comunale ha annullato la seconda seduta.


Come ha motivato la decisione?

Cerruti: Non lo ha fatto, l’ha semplicemente annullata senza dare alcuna spiegazione. Un altro esempio è dato dalle molteplici difficoltà poste per rallentare la ricerca di atti e documenti. Fino a qualche tempo fa, in quanto Consigliere, potevo accederci facilmente e così ho fatto, ad esempio, quando ho raccolto il materiale sui costi della tappa del Giro d’Italia. Ultimamente, invece, i tempi per poter visionare delibere, determine e altri documenti si sono allungati a dismisura a causa di una serie di paletti burocratici che rendono praticamente impossibile fare ricerche approfondite. E’ una situazione gravissima, che non andremo a far presente in prefettura semplicemente perché gli incontri precedenti non hanno portato a nulla.

Guardando al Consiglio da ‘osservatori’ si ha sempre più l’impressione di aver a che fare con due fronti contrapposti: da un lato il sindaco e la sua maggioranza, dall’altro il blocco d’opposizione che, con la sola eccezione della consigliera Motta, ormai da mesi firma congiuntamente la maggior parte delle note stampa. Stiamo assistendo a delle ‘prove di coalizione’ in vista delle elezioni amministrative?

Cerruti: Io sono da sempre convinto che si dovrebbe sempre lavorare ‘in favore’ di un obiettivo da raggiungere, mai contro qualcosa o qualcuno. Ma l’esperienza maturata dal 2017 mi porta a fare un’eccezione… in questo caso l’elemento unificante principale è offrire un’alternativa all’attuale sindaco. E’ totalmente impossibile dialogare con la maggioranza, mentre con le altre forze di opposizione abbiamo intrapreso un discorso. E’ presto per dire a cosa può portare, ma la parola chiave di ogni eventuale iniziativa dev’essere il buonsenso: dote che è totalmente mancata durante questi anni di Amministrazione Rasero. Noi siamo aperti al dialogo con tutte le forze politiche, associazioni, forze civiche in gestazione che pongono il buonsenso alla base di tutto. Dobbiamo essere in grado di offrire ad Asti un modello ben diverso da quello di padre padrone, al limite del dispotismo, che abbiamo visto in questi anni di amministrazione. Il sindaco Rasero, dal 2017, non solo non ha attuato nessuno dei punti della sua campagna elettorale ma, cosa ancor più grave, non ha seminato nulla. Io mi sento caricato di una grossa responsabilità: nel 2017 mi hanno votato in tanti, dando fiducia anche alla mia persona e non solo alla lista del Movimento.

Spata: Quando siamo entrati in Consiglio eravamo dei neofiti, non conoscevamo nessuno e diffidavamo di tutti. In questi anni ci siamo confrontati e abbiamo appurato di avere alcuni punti di vista in comune, degli obiettivi per il bene di Asti. Stiamo dialogando per cercare la strada migliore che ci consenta di arrivare alle elezioni con delle idee condivise per la città e tenendo sempre conto che l’obiettivo non dev’essere vincere le elezioni, ma porre le basi per governare Asti in maniera democratica.

Pasta: Io percepisco quotidianamente grande delusione per come viene amministrata la città. E non mi riferisco solo a chi, in ogni caso, questa maggioranza non l’ha votata e non la voterebbe mai ancora oggi. Bensì a molte persone che alle scorse elezioni si sono lasciate convincere dalle promesse del sindaco e l’hanno votato credendo che le avrebbe mantenute, migliorando la città. Tanti di loro non solo mi dicono che non lo rivoterebbero ma che, anzi, sarebbero pronti a fargli campagna elettorale contro.

Parliamo della recente inchiesta ‘Twin Tower’ che ha visto anche il coinvolgimento di un funzionario della Provincia ora in pensione

Pasta: E’ molto preoccupante ciò che emerge dalle dichiarazioni degli organi inquirenti. Teniamo conto che qui non ci troviamo in una situazione in cui abbiamo un meteorite che urta improvvisamente la Terra… Siamo di fronte a un funzionario che, in decenni di carriera negli Enti, si è occupato anche di tante altre cose oltre agli oneri di urbanizzazione dei centri commerciali presi in esame nell’indagine, per cui ne deriva una legittima preoccupazione per come gli organi politici hanno gestito la cosa. Possibile che nessuno si sia mai accorto di nulla? Sarebbe necessario prendere di petto la situazione per verificare caso per caso eventuali anomalie, ma qui di fatto non è possibile farlo perché vige tutto un sistema di sottogoverno finalizzato a una spartizione clientelare del potere. Io torno a insistere sui ruoli nella Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e nelle società controllate dalla Fondazione, nonché nella Cassa stessa e nelle sue società. Perché non fanno una bella operazione trasparenza e comunicano pubblicamente gettoni ed emolumenti? Ad esempio, per appurare quanto guadagna l’ex sindaco ed attuale presidente della Cassa di Risparmio Galvagno, ovvero 130.000 euro annui, ho dovuto fare delle mie ricerche in autonomia. Perché non rendere pubbliche le indennità?

Avvocato, prima di chiudere questo incontro, poiché lei è da sempre ‘uomo di Palio’ e per alcuni anni ha anche rivestito l’incarico di assessore al Palio, voglio chiederle un’opinione riguardo la gestione dell’evento clou del settembre astigiano

Anche su quel fronte, il sindaco ha adottato il solito atteggiamento da padre padrone. L’ultimo esempio, clamoroso, è dato dalla riammissione di Jonathan Bartoletti che, nonostante sia stato squalificato per dieci anni in seguito al grave incidente al canapo nel 2013, correrà al Palio con i colori di Montechiaro dopo essere stato riammesso anzitempo dal sindaco. Che, come sempre, si è comportato da monarca assoluto arrogandosi di concedere una ‘grazia’ che non gli spetta. La giustizia paliesca prevede che le squalifiche vengano comminate dal Capitano del Palio e dai magistrati, non certo dal sindaco. Cosa farà ora il Consiglio del Palio? Sono proprio curioso di saperlo...

Gabriele Massaro


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