È andata in scena ieri sera al Michelerio di Asti la suggestiva 'Pedalando verso il paradiso. Un'operetta moderna', debutto in Prima nazionale e antreprima delle celebrazioni alfieriane per il progetto 'Fortissimamente Alfieri 2021'.
TRAMA
Pandemia: tempo di reclusione, tempo di riflessione.
Franco Mietta è un comune mortale: attore e regista d’esperienza, di mezza età, di corporatura media tendente alla pinguedine, colesterolo alto per ereditarietà genetica, metabolismo lento, sonno instabile, colon irritabile, carattere affabile tendente al collerico, sposato, divorziato, tifoso del Toro, impegnato, senza figli, mai stato innamorato, proprietario di una villetta tre cani due gatti e una spyder (in leasing), chiuso in casa, comincia a pedalare.
Franco Mietta è un uomo quasi sconfitto che non si dà per vinto. Ha fatto l’ordine su Amazon, una Speed-Bike SX600, l’avveniristica cyclette dotata di infiniti optional interattivi: dallo schermo scenofonico al trio canoro motivazionale.
La cyclette arriva e Franco Mietta si mette in viaggio. Un viaggio sul posto che non manca di sorprese. Recluso ormai da settimane, Franco pedala e suda, si scontra con i propri limiti ma non si arrende. Precipita nel vortice di fantasmi esistenziali che lo costringono a confrontarsi con ciò che, per tutta la vita, ha cercato di evitare più di ogni altra cosa: se stesso.
Mentre il virtuoso trio canoro della Speed-Bike intona canzoni della sua gioventù, Franco allena l’anima per il giorno del giudizio.
Produzione della Fondazione Gabriele Accomazzo per il Teatro con la collaborazione del Teatro Civico di Moncalvo e del Teatro Alfieri di Asti e il sostegno della Fondazione CRT e della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. Testo di Valentina Diana, Regia di Marco Viecca, con Marco Viecca, Daniela Placci, Flavia Barbacetto, Angelica Dettori.
“Pedalando, camminando, correndo, insomma, facendo attività fisica – Racconta Marco Viecca - si sa, prendono forma i pensieri più interessanti, ispiranti, ma si delineano in modo ancor più chiaro le paure, e si riflette su se stessi. Questo stato di maggiore lucidità è un regalo che le sostanze chimiche che si liberano grazie al movimento ci fanno.
Ed è proprio in questo “stato di grazia” che, confinato in casa, pedalando di fronte a un video da 55 pollici con canzoni anni settanta di Mina, ho cominciato a pensare che io sono quello che sono perché figlio di una certa cultura pop 70/80, che ha bene o male formato il bambino e il ragazzo che ero. Ne ho parlato a Valentina Diana che invece di prendermi per pazzo ha fatto nascere questo testo; Valentina ha dato forma a una piccola e confusa idea, le ha creato un pavimento solido, l’ha resa più universale ed ha inventato una favola moderna, tecnologica, comica e profonda che appartiene a tutti noi o a quasi tutti".
Hanno contribuito all’allestimento: Luci e suoni Paolo Penna, Basi musicali Flavia Barbacetto,
Arrangiamenti Angelica Dettori, Assistente all’allestimento Claudio Errico, Costumi Samantha Panza e Giancarlo Cazzin, giovanissimo artista della luce intesa come arte fotografica e video.
Nonostante sia poco più che ventenne, i suoi lavori sono stati esposti in molte occasioni e a lui sono stati dedicati spazi su prestigiose riviste internazionali di fotografia.