Raramente ricordo quello che sogno, ma quelle poche volte che succede l’onirico aiuta spesso a trovare soluzioni o nuove idee. Il sogno in oggetto è arrivato ieri mattina. E’ arrivato quale probabile conseguenza di giornate a scrivere e ragionare sul tema della partecipazione, in previsione e promozione del primo appuntamento di comunità, organizzato da Faro Astesana. Il tema in discussione era proprio quello della partecipazione, del suo valore portante nel volersi definire Comunità, nel voler contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale comune. A questo si è unito magicamente il bellissimo mondo delle Pro Loco dell’Astigiano, credo per il recente stimolo conseguenza del loro iniziare a ragionare sul candidare il Festival delle Sagre a Patrimonio culturale immateriale Unesco.
Non me ne voglia Luisella Braghero, presidente provinciale Unpli, se, invece di trasformare il sogno in documento progettuale da discutere in due, lo racconto qui, un po’ per essere certo di non perderne memoria, ma prima di tutto per recepire eventuali interessi e commenti da un pubblico più ampio.
Immaginate allora un plaid, uno di quelli della nonna fatti a quadrotti multicolor con gli avanzi di lana. Immaginatelo enorme, di venti o trenta metri a lato, composto da migliaia di tasselli in gran parte diversi uno dall’altro.
Tasselli quadrati più grandi anche loro, che so dai 30 centimetri al mezzo metro. Immaginateli realizzati, suddividendosene l’onere, da un centinaio di Pro Loco – tante più o meno sono quelle dell’Astigiano – quale spettacolare e tangibile esempio di partecipazione e collaborazione.
Immaginate che questa immensa coperta, a plagio delle opere di Christo, artista bulgaro- newyorkese mancato a maggio dello scorso anno, ricopra qualcuno dei tanti monumenti di cui è ricco l’Astigiano.
Monumenti, tanti monumenti da far conoscere e da valorizzare, con una coperta, attrattore d’interesse e simbolo della volontà di un territorio di proteggere il suo patrimonio. Immaginate che una o due volte al mese cambi luogo e posmonumento da valorizzare ricoprendolo, per un giorno. Immaginate di trasformare quella ventina di giorni in eventi aperti, dove invitare residenti, curiosi, visitatori e turisti in zona. Immaginatene la valenza di vettore di comunicazione: un’enorme coperta della nonna fatta da tantissimi volontari di altrettante Pro Loco, gira per l’Astigiano a sottolineare quanta sia grande la sua bellezza, la sua storia e la sua cultura. I media da quelli locali fino ad internazionali farebbero la fila per recuperare per primi un pass, per riceverne cartella stampa. I social ne sarebbe carichi di immagini e storie a favore di quell’incremento di flussi turistici che tanto ci fa penare.
Ecco, questo è il progetto nato in un sogno che spero non torni ad essere solo sogno.