"Vent’anni di sangue versato inutilmente, vent’anni di dolore sprecato... non c’è molto da dire, è uno schifo".
Commenta così, senza mezzi termini, la soldatessa astigiana Cristina Buonacucina quanto sta accadendo in Afghanistan. Kabul ad oggi è in mano ai talebani e l'astigiana, 37 anni, ha commentato quanto sta accadendo in Afghanistan con l'edizione umbra della Nazione. Buonacucina ha lasciato l'esercito. Vive ad Asti, dove ha un'associazione di protezione civile che addestra cani per le emergenze.
Buonacucina nel 2010 aveva visto la morte in faccia.
Era caporal maggiore del 32/o reggimento del genio guastatori di Torino quando il 17 maggio del 2010 si trovava a bordo di un “Lince’’ ad Herat, con i suoi compagni, quando un ordigno li scagliò in aria. Due soldati morirono mentre lei rimase ferita.
Alla domanda di cosa si provi di fronte a quello che sta accadendo, l'ex soldatessa ha risposto "tanta rabbia, è incommentabile". "E' - aggiunge - un pugno nello stomaco. Un insulto per tutti i sacrifici fatti, il sangue versato da tanta gente, i tanti morti".
Riguardo alle donne, secondo Buonacucina "ripasseranno l’inferno che hanno già vissuto e rischia di essere peggio per le loro figlie, che si troveranno a crescere in un contesto che nega loro ogni diritto, che non potranno avere alcuna prospettiva di studiare o lavorare".