Scuola - 17 agosto 2021, 11:12

"La strategia Bimbisvegli non è stata approvata dal Collegio e il maestro Monaca lo sa"

La dirigente del V° Circolo, Graziella Ventimiglia rompe il riserbo. Le testimonianze dei genitori, favorevoli e contrari al progetto

"La strategia Bimbisvegli non è stata approvata dal Collegio e il maestro Monaca lo sa"

Da diversi mesi ormai si susseguono sulle pagine dei giornali, non solo locali, dato che la vicenda ha avuto una risonanza nazionale, righe e righe sul progetto ‘Bimbisvegli’, nato 12 anni fa dalla visione fuori dagli schemi del maestro Giampiero Monaca e che ha trovato riscontro in alcune colleghe e diverse famiglie che negli anni si sono allargate, trovando molti consensi ma anche diversi detrattori.

Il progetto (definito più correttamente ‘strategia didattica’), partito dalla scuola Rio Crosio come approccio didattico, è stato spostato nel 2017 alla scuola di Serravalle d’Asti.

Diverse famiglie si sono quindi adeguate ‘seguendo’ Bimbisvegli, nonostante qualche difficoltà logistica. Inizialmente fu promesso un pulmino dedicato che non arrivò nell’immediato e la piccola scuola con pluriclassi, da 21 alunni è arrivata a 69.

Il maestro Monaca ha sospeso lo sciopero della fame dopo la valutazione della commissione dell'U.S.R.

Qualche settimana fa il maestro Monaca, dopo aver sospeso lo sciopero della fame iniziato il 6 giugno, per “fame di risposte” aveva annunciato che “La commissione ispettiva dell’ Ufficio Scolastico Regionale, chiamata a valutare le specificitá della didattica applicata nel progetto Bimbisvegli ha emesso le sue conclusioni. Ne è stata inviata a tutti i docenti del 5 circolo e a tutte le famiglie degli alunni iscritti a Serravalle, una sintesi ancora parziale, che però motiva ad un discreto ottimismo. Bimbisvegli è scuola e si tratta di ‘strategia didattica attiva e motivante che sollecita i percorsi di apprendimento anche in setting informali e in attività di outdoor’. La strategia didattica fa riferimento all’orientamento complessivo che l’insegnante assume in quanto facilitatore dei processi di apprendimento, in questo caso si tratta di strategia euristica, tale cioè da stimolare la partecipazione degli alunni, il loro coinvolgimento e la negoziazione dei significati”.

Un ottimismo verso il nuovo anno scolastico, non scevro da difficoltà come ammetteva Monaca: “"Dopo esserci interrogati ed aver letto in modo accurato questa sintesi parziale con colleghe, famiglie e con gli esperti e le professioniste del comitato scientifico,  ci sembra davvero di poter iniziare a sperare in un percorso più condiviso e collaborativo”.

La dirigente Ventimiglia ha inviato una circolare: "Non è un metodo"

In questi giorni però la dirigente Graziella Ventimiglia ha ‘rotto’ il consueto riserbo, inviando una circolare in cui si spiegava che “A seguito dell’incarico ispettivo assunto in data 22/06/2021, che ha avuto la finalità primaria della ‘valutazione dell’efficacia didattica del metodo denominato ‘Bimbi svegli’, si provvede a sintetizzarne gli esiti cui poi dovranno seguire le necessarie azioni concrete ed indicazioni attuative”.

Dallo stralcio si deduce che l’esperienza si configura non come applicazione di un metodo ma viene valutata come “strategia didattica attiva e motivante che sollecita i percorsi di apprendimento anche in setting informali e in attività di outdoor. Tale strategia didattica, “denominata dai suoi primi utilizzatori ‘Bimbisvegli’, nelle dichiarazioni declaratorie teoriche, non appare in contrasto con l’ordinamento vigente e con i principi che sono sottesi alle indicazioni nazionali del 2012 e indicazioni e nuovi scenari del 2018”.

Pertanto, continua la dirigente, sebbene essa non sia stata accolta dall’Istituto scolastico quale progettualità condivisa, l’organo collegiale dell’Istituto deve continuare a riconoscere al docente la libertà di porre in essere nelle proprie attività la strategia che ritiene più opportuna”.

"Non è mai stato approvato dal collegio e Monaca lo sa"

Non è mai stato approvato dal Collegio in realtà, ci spiega la dirigente, si è però generata l’idea che alla scuola di Serravalle si segua il progetto Bimbisvegli e non è così e il maestro lo sa benissimo. Ci si è lavorato nel 2018-2019 con la reggente Alessandra Longo, questa bozza è stata giudicata dal collegio non opportuna, erano in tre ad attuare questa strategia, ma ha diffuso un’idea non vera e alcuni genitori me ne hanno chiesto conto. Il maestro la può applicare, non vado a sindacare, ma lui l’ha esteso al plesso costringendo docenti ad adeguarsi ad un progetto che non è magari consono e io non posso consentirlo. Mi trovo docenti che arrivano a Serravalle ma non sono d’accordo a portare i bambini fuori senza troppi controlli”.

La futura prima, per l'iscrizione, non ha trovato la casellina della scelta

Tra i genitori che vorrebbero che i loro figli partecipassero al progetto Bimbi Svegli, quelli della futura prima (circa 16 famiglie) che però al momento dell’iscrizione non hanno trovato la casella apposita di scelta da barrare. All’Open school in diversi avrebbero avuto piacere a seguire questa strategia didattica.

Loro si sono iscritti alla scuola di Serravalle. Punto”, chiarisce la direttrice che conferma non ci fosse nessuna scelta da ‘flaggare’, per il mancato riconoscimento del collegio.

Ventimiglia che da ottobre a febbraio era in aspettativa per motivi familiari, conferma anche che alcuni genitori si erano rivolti ad un legale per l’iscrizioni in prima. “Erano 19 e gli spazi non consentivano di fare una classe, qualcuno si è ritirato e una classe per 15-16 c’è”.

“Ritengo giusto evidenziare – conclude Ventimiglia - che il collegio dei docenti, organo deliberante, che esprime, tramite votazione palese o segreta, la volontà di ciascun componente in merito ad una tematica proposta, su cui tale organo ha le competenze tecniche per dare una valutazione, fino al giugno 2019 non si era espresso su alcun ipotetico progetto “Bimbisvegli”, prendendo semplicemente atto, nel 2017, dello spostamento della classe, in cui il docente Giampiero Monaca applicava tale approccio d’insegnamento nelle materie cosiddette di studio (storia scienze e geografia, principalmente), dalla scuola “Rio Crosio” al plesso di Serravalle d’Asti. In tal modo nella scuola primaria Rio Crosio, sempre molto richiesta dalle famiglie, si era potuta accogliere una ulteriore classe. In merito all’utilizzo dell’approccio metodologico in questione, comunque, il Collegio ha deliberato, come si accennava, a fine anno scolastico 2019, e, tutelando appunto la libertà didattica del docente Monaca , ma anche di ogni altro insegnante, ha decretato la non estendibilità di tale approccio a tutti i docenti di un plesso della nostra scuola, anche perché quanto presentato dal docente Monaca e da due colleghe – le maestre Maria Grazia Audenino e Maria  Molino - che ne condividevano la strategia didattica, non presentava gli elementi necessari ad un progetto didattico. Il maestro Monaca e le colleghe che hanno adottato tale approccio hanno, peraltro e ovviamente, continuato ad applicare tale strategia didattica anche successivamente a tale deliberazione collegiale, in nome della sacrosanta libertà d’insegnamento, che, altrettanto ovviamente, potrà essere esercitata anche nel prossimo futuro, in cui, se il maestro vorrà, potrà presentare, questa volta sì, un progetto – limitatamente alla classe/alle classi e alle discipline che gli saranno assegnati e in necessaria eventuale condivisione con i colleghi di tale classe/i che, nel rispetto dell’art. 3 del Regolamento dell’Autonomia scolastica (D.P.R. 275/1999), potranno autorizzare l’esperienza, se la ritengono adeguata ed innovativa e, soprattutto, praticabile nel rispetto delle normative vigenti, inserendola appunto nel Piano dell’Offerta Formativa.  Quello che mi preme chiarire, riassumendo, e sempre allo scopo di trasparenza e corretta informazione, è che in questa istituzione scolastica, che io peraltro dirigo da meno di due anni, attualmente non esiste (e invero,, non è mai esistito) un progetto didattico o metodo denominato “Bimbisvegli” e che, tantomeno, esso caratterizzerebbe un intero plesso della Direzione Didattica V Circolo”.

Ma i genitori che ne pensano?

Manuela che ha un bimbo in quinta e ha dovuto negli anni sobbarcarsi chilometri e fatiche spiega: “È una storia che dura anni. Il metodo è bellissimo. Si ispira alla Montessori, elimina lo zaino e i compiti. I bambini apprendono esattamente le stesse cose della scuola tradizionale ma con modalità molto diverse. Interagiscono con boschi, osservano e studiano biocicli dal vivo, imparano la geografia camminando, disegnando carte geografiche, condividono attività di ogni tipo aiutandosi, costruiscono, discutono di storia, civiltà, cultura, imparano a pensare, a farsi domande, ad accettare il diverso e a essere responsabili del mondo in cui vivono. Sicuramente Monaca crede nel metodo ma soprattutto crede nella necessità di cambiare la scuola ancora ancorata a sistemi vecchi ed obsoleti (pensa ai bimbi che fanno ricreazione seduti) e per questo spaventa, viene vissuto come critica non al sistema ma agli insegnanti. Certo è un metodo che richiede molto più impegno, tanta energia, tanta voglia di fare. Ma dà davvero tanto tanto ai bambini. Proprio perché così attento ad ogni bambino nelle sue specifiche caratteristiche. A volte ci hanno chiesto di desistere: prima ci hanno tolto il tempo pieno, poi da Asti ci hanno mandato a Serravalle, poi non andava bene la collaborazione con Aghaton, poi ci hanno impedito di uscire dal cortile, poi ci hanno tolto arredi del giardino.... Un continuo esasperante stillicidio”.

Di diversissimo avviso un’altra mamma che preferisce restare nell’anonimato: “Il progetto non è condiviso e le promesse non sono state mantenute. Per ciò che riguarda la preparazione scolastica nelle materie ‘principali’ (italiano e matematica) la nostra impressione è che la preparazione possa essere nella norma ma c’è anche da dire che le stesse sono state insegnate in maniera pseudo-tradizionale dalle insegnanti che si sono avvicendate nel corso degli anni. Io e mio marito non rifaremmo l’esperienza. La scuola di Serravalle, non è l’isola felice che si vuol far credere, tutt’altro. Anche per i nostri figli non c’è mai stata continuità di insegnamento. E temiamo che dopo tutta questa polemica nessuna insegnante voglia andare ad insegnare a Serravalle, anche in vista dell’ostilità ad altri approcci didattici manifestati da alcune famiglie”.

Favorevolmente impressionata all’Open School una mamma della futura prima: “Secondo noi fa parte di un progetto di crescita personale, perché si guarda all’educazione emotiva. Questa strategia insegna anche come relazionarsi, senza essere costretti a lezioni frontali e non essere necessariamente seduti ad un banco. Aiuta a partecipare fin da piccoli, l’insegnante è una guida ma tutti hanno qualcosa da insegnare”.

Un'altra mamma intanto scrive ai giornali di non pubblicare le foto dei figli, accostandoli a ‘Bimbisvegli’, credeva nel progetto per poi uscirne sbattendo la porta, ma preferisce non esprimersi. Insomma la vicenda è tutt’altro che conclusa e l’anno scolastico è quasi al via. Cosa succederà a Serravalle e ai Bimbisvegli?

Betty Martinelli

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