“Dopo lunga malattia, ieri sera Alberto ci ha lasciati. Con lui se ne va il musicista, ma soprattutto l’amico che ha contribuito a realizzare il sogno di sette ragazzi: uno dei più apprezzati album prog dei ‘70. Sua l’invenzione delle lucciole, suoi quasi tutti i testi. Che tu possa, Alberto, continuare a inventare favole volando su quei prati della fantasia dove, grazie a te, le lucciole vivranno per sempre".
Così si è espresso Luciano Boero, bassista tra i membri fondatori della band astigiana “Locanda delle fate”, ricordando l’amico e cofondatore della band Alberto Gaviglio (dichiarazione ripresa dalla pagina Facebook PROG Italia).
Originario di Acqui Terme (AL), Gaviglio è stato una delle colonne portanti della band astigiana, che ha contribuito a fondare e con la quale ha collaborato in più riprese, sia come membro effettivo che come ‘special guest’.
PROTAGONISTI DELLA STAGIONE PROG ROCK
La Locanda si costituì nel 1977, nel pieno del periodo d’oro del progressive rock italiano, sciogliendosi tre anni dopo con all’attivo la pubblicazione di un unico album (“Forse le lucciole non si amano più”), che ha dato l’ispirazione anche per il titolo del libro “Prati di lucciole per sempre” nel quale Luciano Boero ha ricostruito l’esperienza vissuta con i colleghi e amici musicisti che hanno dato vita al progetto.
La band si è poi ricostituita sul finire degli anni ‘90, quando ha dato alla luce un secondo progetto (“Homo homini lupus”). Successivamente, nel luglio del 2010, la band si riunì nuovamente per una speciale serata di AstiMusica, alla quale Gaviglio partecipò in veste di ospite, eseguendo senza accompagnamento musicale il brano “Non chiudere a chiave le stelle”.
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