Attualità - 17 settembre 2021, 13:56

La mostra "Balene preistoriche" nuovo fiore all'occhiello della proposta culturale astigiana [FOTO e VIDEO]

Un'esposizione paleontologica di caratura internazionale, ospitata fino al 17 settembre 2022 nei suggestivi ambienti dell'ex Chiesa del Gesù

Ricca galleria fotografica a cura di Efrem Zanchettin - MerfePhoto

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“Siamo la città delle 100 torri, del vino, del Palio… ma questi, pur essendo aspetti molto importanti che rivendico come tali, non sono unicità. Mentre lo sono i reperti presenti in questo Museo, che non possiamo trovare da nessun’altra parte”.

Questa affermazione del sindaco Maurizio Rasero – cui ha replicato poco dopo il presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato Filippo Mobrici, rivendicando la centralità e l’interesse destato dalla Douja d’Or in pieno svolgimento – rende efficacemente l’idea della valenza internazionale della mostra “Balene preistoriche”, in programma presso il Museo Paleontologico dell’Astigiano di palazzo Michelerio da quest’oggi al 17 settembre 2022.

Si tratta di una delle più importanti e ricche collezioni europee di fossili e cetacei, con reperti unici mostrati al pubblico per la prima volta, allestita nel suggestivo scenario dell’ex Chiesa del Gesù attigua i locali del Museo. Un vero ‘tesoro’ che ne ospita altri, che ci rimandano a quando nell’Astigiano vi era il mare.

QUANDO AD ASTI C'ERA IL MARE...

Tra i reperti più rari e affascinanti in esposizione figurano i resti di diversi cetacei come la balena Tersilla rinvenuta a San Marzanotto, reperto unico a livello mondiale; la più antica balena del Mediterraneo, ritrovata in località Moleto; la balenottera di Montafia, uno dei misticeti fossili meglio conservati d'Italia; il delfino di Camerano Casasco, antenato sia degli attuali delfini che delle attuali orche.

Il tutto impreziosito da un allestimento che mediante un sapiente utilizzo delle luci, delle nuove tecnologie applicate all’esposizione e di una balena ricostruita in grandezza reale consente allo spettatore di immergersi totalmente in un’atmosfera che non suona eccessivo definire ‘magica’

Senza dimenticare che accanto all’esposizione temporanea, il Museo ne ospita anche una permanente che descrive i più importanti eventi geo-paleontologici degli ultimi 25 milioni di anni, compresi tra il Miocene ed il Pliocene, con una carrellata sui principali organismi, soprattutto molluschi, che caratterizzavano gli ambienti passati.

Pertanto una realtà espositiva di inestimabile valore scientifico, come riconosciuto anche da Giorgio Carnevale, presidente della Società Paleontologico Italiana, che nel complimentarsi con i curatori dell’allestimento e del Museo ha comunicato che sarà proprio Asti, l’estate prossima ad ospitare la nuova assemblea della Società.

IL MUSEO NUOVO 'TASSELLO' DEL PUZZLE DI ASTI MUSEI

L’enorme valenza del Museo Paleontologico è stata riconosciuta e rimarcata anche da numerosi altri ospiti della presentazione della mostra, tenutasi in mattinata. Dall’Onorevole Andrea Giaccone (“Per me Roma è un posto di lavoro, ma appena posso torno qui sul territorio. Pertanto posso affermare che abbiamo una potenzialità museale unica, che altrove non hanno) al vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso (I Parchi come questo stanno assumendo sempre più rilevanza, anche nell’ambito del business. Dobbiamo riuscire a creare nuova occupazione, senza distruggere il mondo ma cambiandolo in meglio”)

“Quando tre anni fa ipotizzavamo con il sindaco di creare una rete museale, sembrava un’ipotesi utopica ha ricordato Mario Sacco, intervenuto in veste di presidente di Asti Musei, di cui anche il Paleontologico è recentemente entrato a fare parte – Invece siamo riusciti a formare una squadra sul territorio per mettere insieme cultura, turismo e promozione. Dobbiamo ancora crescere e per farlo abbiamo investito il 30% in comunicazione: vogliamo riempire di turisti musei, ristoranti, bar e cantine…

Paolo Lanfranco, presidente della Provincia di Asti, ha invece sottolineato l’enorme lavoro fattO per far comprendere ai sindaci le potenzialità del territorio: “Anche se non ne abbiamo ancora piena consapevolezza. L’importante è darsi un metodo per valorizzare sinergicamente, lavorando in rete ciascuno per il proprio ambito, eventualmente sovrapponendo conoscenze e unendole, ma senza mischiarle”.

IL VOLUME SCIENTIFICO E GLI ORARI D'ESPOSIZIONE

Contestualmente alla mostra, è stato presentato in volume scientifico – “Il primo di tre che racconteranno il territorio”, ha anticipato il presidente del Museo Paleontologico Livio Negro – intitolato “Valle Andona, mare e fossili” nel quale numerosi specialisti nei vari aspetti paleontologici esaminati nel libro illustrano l’unicità di quell’area particolarmente fertile dal punto di vista dei ritrovamenti fossili. Il volume sarà acquistabile presso il bookstore del Museo, al costo di 30 euro, a partire da quest’oggi.

La mostra sarà invece visitabile, per un intero anno, dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 17 e il sabato e la domenica dalle 11 alle 18, unitamente all’esposizione permanente, con un biglietto dal costo di 7 euro (ingresso) o di 10 euro (ingresso con visita guidata).

Inoltre, fino al 3 ottobre, in corrispondenza della Douja d’Or e con la collaborazione del Consorzio Barbera d’Asti, le due esposizioni saranno eccezionalmente aperte anche la sera, dalle 20 alle 23 il venerdì e il sabato e dalle 20 alle 22.30 la domenica, con la possibilità di acquistare un biglietto ridotto rispetto a quello standard, dal costo di 5 euro per l’ingresso e di 7 euro per l’ingresso con visita guidata.

Gabriele Massaro

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