Si è concluso ieri, domenica 3 ottobre, il circuito “Rete romanica in collina” tra suggestioni e paesaggi autunnali.
Il Medioevo ha lasciato a Montechiaro tracce architettoniche molto evidenti, tra chiese e case forti, un fascino unico senza tempo. Un viaggio nel nostro paese dalla chiesa di s. Nazario, luogo del cuore del FAI, gioiello romanico dell’XI secolo, uno dei monumenti più suggestivi dell’astigiano, per un turismo di prossimità per gli amanti dell’arte e della natura incontaminata.
La rete romanica in collina, ha promosso la conoscenza e la fruizione del patrimonio romanico a cui quest’anno ha partecipato anche il Comune di Montechiaro. Una ventina di comuni del territorio, ha sostenuto questa iniziativa con lo scopo di valorizzare il nostro patrimonio delle chiese romaniche tra Po e Monferrato.
"La chiesa di San Nazario - affermano orgogliosamente dal Comune di Montechiaro, svetta sul nostro territorio, unica nel suo genere, inserita in vari tour di svago e nei sentieri della spiritualità di un turismo religioso, attraversata dal percorso della via francigena che rappresenta una delle principali strade di comunicazione dalla Francia verso Roma".
Questo monumento di San Nazario, fa da corona ad altre chiese del paese, quali la chiesa di San Bartolomeo del secolo XIV, dove venne battezzato il 26 marzo del 1857, il bisnonno del Santo Padre Francesco.
Proseguendo nel centro storico c'è la chiesa della Confraternita della SS. Annunziata, al fondo della via Maestra la chiesa parrocchiale di Santa Caterina, dove, nel fonte battesimale è stata battezzata nel 1752 la nonna di s. Giovanni Bosco, Domenica Bossone.
Altre chiese degne di nota sono la chiesa delle confraternite di sant' Anna, cappella di s. Defendente e di san Rocco, dov’è custodito lo stendardo dipinto da “Bonarotti” Francesco Rossi ‘l pitur, chiesa di s. Antonio Abate, protettore degli animali, il pilone di s. Antonio, la chiesa di s, Carlo, cappella di s. Sebastiano, cappella di s. Vittoria, il pilone di Beronco e s. Dionigi.
Alla fine di sentieri misteriosi nascosti, si trovano suggestivi luoghi di preghiera dove generazioni di fedelissimi, hanno percorso verso la Pieve di Pisenzana , già chiesa parrocchiale prima della fondazione di Montechiaro (905), culla del cristianesimo della zona, ed infine la chiesa comunale di s. Antonino dov’è custodito il s. Patrono s. Bernardo da Mentone.
"L’accoglienza, la visita e la conoscenza della nostra chiesa di san Nazario, è stato il leitmotiv delle giornate ai numerosi visitatori e turisti anche stranieri accorsi, alla prima domenica di ogni mese, da parte della pro loco e comitato palio, che si sono alternati ad aprire la chiesa da giugno ad ottobre, illustrando ai convenuti i nostri saperi, sapori e tradizioni che sono alla base della nostra economia del nostro territorio".