Solidarietà - 13 ottobre 2021, 19:10

Aiuteremo gli allievi dell'Alberghiera di Agliano per non far spegnere l'impegno di mia moglie in favore dei più giovani [VIDEO]

Quest'oggi si è svolta la cerimonia di donazione dell'ingente somma - 60.000 euro suddivisi sul triennio formativo - che la famiglia Soldadino ha stanziato in memoria di Anna Giulia Tranchini

I componenti della famiglia Soldanino (al centro il patriarca, Giorgio) con il simbolico assegno - Questa e le numerose altre foto che compongono la galleria fotografica sono opera di MerfePhoto

Nel corso di una cerimonia svoltasi nella tarda mattinata presso la sede dell’Ente, è stato formalmente ufficializzata la generosissima donazione che la famiglia Soldadino ha deciso di effettuare in favore della Scuola Alberghiera di Agliano Terme, gestita dall’Agenzia di Formazione Professionale delle Colline Astigiane. Ben sessantamila euro, suddivise in tre tranche da 20.000 nell’arco di tre anni, che contribuiranno ad alleviare un po’ le spese scolastiche delle famiglie dei ragazzi e delle ragazze iscritti ai due percorsi formativi disponibili (alberghiero e cucina).

STORIA DI UNA FAMIGLIA, NUMEROSA E COESA, INNAMORATA DI AGLIANO

A rendere ancor più straordinario questo gesto, ha contribuito in modo determinante il fatto che che i Soldadino non sono residenti ad Agliano. L'ingegner Giorgio e sua moglie Anna Giulia Tranchini, scomparsa nel novembre scorso e a cui è intitolata la donazione, sono originari della Toscana e da molti anni residenti a Milano, ma ad Agliano, un un’abitazione isolata e diroccata rimessa a nuovo, hanno stabilito il loro ‘buen retiro’ ormai oltre 30 anni fa. Vi avevamo raccontato la loro storia in un articolo pubblicato a settembre, al quale vi rimandiamo per i dettagli (CLICCA QUI per rileggere l'articolo)

"AGLIANO CI HA FRATERNAMENTE ACCOLTI"

Come sottolineato dall’ingegner Soldadino nel corso del suo apprezzatissimo intervento – ascoltato dalla presidente dell AFP Annalisa Conti, dal direttore Davide Rosa, dai sindaci dei paesi soci dell’Ente e da altri esponenti politici di primo piano quali l’assessore regionale Marco Gabusi, il presidente della Provincia Paolo Lanfranco e il sindaco di Asti, città dove l’AFP ha un’altra sede, Maurizio Rasero“Agliano ci ha fraternamente e amichevolmente accolti”. 

Pertanto, dopo la traumatica scomparsa della signora Anna Giulia, che ora riposa nel cimitero del paese, la numerosa e affiatata famiglia Soldadino ha deciso di ricordarla stanziando questa importante donazione, che verrà suggellata con l’apposizione di una targa in memoria della signora Anna Giulia, affinché possa essere di esempio per le giovani generazioni che frequentano la scuola.

FACCIA A FACCIA CON L'ING. SOLDADINO

Prima della cerimonia - seguita da un ineccepibile pranzo offerto dalla Scuola che ha visto "protagonisti" i ragazzi di terza dell'indirizzo cucina e quelli di prima in sala - abbiamo avuto l'opportunità di confrontarci brevemente con l'ing. Soldadino, ecco cosa ci ha detto.

Siamo arrivati qui nel 1990, acquistando una casa e subito abbiamo trovato un’ottima accoglienza da parte della popolazione. Praticamente ci siamo sentiti accolti, non “sopportati” come quelli che arrivano da fuori. Tenuto conto che mia moglie ha i genitori sepolti a Santo Stefano Belbo, abbiamo deciso che, quando sarebbe giunta la nostra ora, ci saremmo fatti seppellire qui ad Agliano.

L’anno scorso siamo stati qui fino al 30 settembre, poi purtroppo mia moglie é mancata verso fine novembre e con le mie figlie Giuliana, Giuditta, Gabriella e Geraldina abbiamo ritenuto naturale ricordarla con una donazione a questo istituto.

Sul quale, pur non essendoci mai stata di persona, mia moglie aveva più volte espresso pareri positivi sulla scuola e sugli allievi che la frequentavano. Quindi siamo venuti qui, abbiamo parlato con la presidenza e la direzione e capito che la necessità era di supportare le famiglie nell’acquisto di materiale per la cucina e divise per la sala, quindi ci siamo accordati per un impegno triennale di 20.000 euro annui.

Mia moglie, che prima di andare in pensione ha lavorato come insegnante in una scuola di religiose e successivamente in un centro di accoglienza di don Mazzi, ha sempre mantenuto vivo l’interesse nei confronti dei ragazzi e la volontà di aiutarli ad affrontare meglio il mondo del lavoro. Quindi per noi, sulla base si questo suo orientamento, è stato facile arrivare a questa soluzione.

Tutta la mia numerosa famiglia, siamo più di venti, ha fattivamente contribuito, “tassandoci” tutti tra giovani e anziani, per raccogliere il denaro necessario e questo mi sembra estremamente positivo. Abbiamo deciso di suddividere la donazione su tre anni perché vogliamo sia una cosa tangibile, pensata, non un fatto episodico. Casualmente si possono fare molte cose, ma non è questo il caso: ci abbiamo riflettuto molto e deciso di stanziare la somma per il ciclo del triennio.

Gabriele Massaro