Cultura e tempo libero - 18 novembre 2021, 13:00

Vacanze nell’Astigiano: l’arte di Enrico si sposta a sud

Altri castelli dell’Astigiano, questa volta nel suo sud, e altre stampe di Enrico Gonin a farci da guida per scoprire e fotografare la loro antica bellezza

Castello di Costigliole

Castello di Costigliole

Lo ripeto nuovamente, per la penultima volta così come questa è la penultima puntata d’accenno alle bellezza di diversi manieri sparsi per l’Astigiano e illustrati da Enrico Gonin, ottimo litografo torinese. Tra il 1840 e il 1860 ne aveva incisi duecento, pubblicati a dispense. Quattordici di quei duecento erano e sono dalle nostre parti, sette a nord e sette a sud di Asti. Dopo due puntate dedicate a manieri del nord Astigiano caduti sotto le attenzioni artistiche di Gonin, oggi la prima di due dedicate a quelli a sud.

L’obiettivo del ricordarne maestosità e antica bellezza è sempre lo stesso: invito a partecipare, a contribuire alla valorizzazione del nostro grande e bellissimo patrimonio monumentale, sconosciuto ai più, con qualche foto da condividere sui vostri profili social. Non c’è niente da fare, per attrarre visitatori e turisti, bisogna farci conoscere. Perché allora non cominciare a mettere in bella mostra qualche nostro castello? Ecco quindi i sette rappresentati da Enrico nei dintorni e a sud di Asti: i castelli di Costigliole d’Asti, di Burio, frazione di Costigliole, di Moasca, di San Marzano Oliveto, di Cellarengo, di Ferrere e di Cisterna d’Asti. Quattro oggi e gli ultimi giovedì prossimo.

E allora Costigliole d’Asti, villanova Astesana sotto il controllo di Asti dal 1198. Non a caso una spettacolare miniatura del suo castello, con attorno la Rocca, troneggia tra le pagine del Codex Astensis, a testimonianza dell'antico atto di fedeltà e prima raffigurazione del locale maniero, imponente, a pianta quadrangolare, contornato da quattro torrioni circolari. Nel corso del ‘500 divenne un'importante roccaforte militare; la sua configurazione attuale si deve però all'opera di ristrutturazione tra Settecento e Ottocento, con la particolare conseguenza di due proprietari dai gusti estetici differenti e un maniero tagliato a metà da due stili diversi. Oggi il Castello è in parte di proprietà privata ed in parte del Comune, visitabile così come il suo imponente parco. Non lontano un altro, quello di Burio, dal fascino storico. nonostante del maniero duecentesco oggi non rimanga praticamente nulla, giusto la torre che dal lato di ponente difendeva il paese. Ricostruito nelle attuali sembianze in stile neomedievale nel XIX secolo, oggi si presenta come un’elegante dimora, con sale affrescate, locali di rappresentanza e un bel parco. Viene aperto occasionalmente per mostre d’arte contemporanea, passione degli attuali proprietari. E ancora, Moasca e la sua rocca del XIV secolo, fiancheggiata a levante da due enormi torrioni rotondi. Le parti attualmente esistenti sono quanto rimane dell’edificio costruito nel 1351. Nel 1999 si è ha avviato un programma di recupero e valorizzazione della struttura ancora in piedi, effettuando interventi di restauro conservativo e di recupero della vasta cantina interrata, dove ora trova posto la Bottega del Vino e, ai piani superiori, un ottimo ristorante e wine bar a lato dei torrioni con vista da urlo sulle grandiosa grafica delle colline vitate dell’Astigiano. Infine il maniero di San Marzano Oliveto, pare di origine addirittura romana, che assunse ad opera degli Asinari le caratteristiche di vero e proprio baluardo difensivo, caratterizzato da quattro torri angolari quadrate. Trasformato poi in residenza di campagna, è comunque opera imponente e suggestiva, oggi adibita a convegni, eventi e manifestazioni varie, matrimoni inclusi. Non fossi già sposato ci farei un pensiero. Vi capitasse comunque l’occasione, non perdetevi di rimirare le volte delle sue antiche cantine e la vista dalla splendida terrazza-giardino. Evvai di foto.o

Davide Palazzetti

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