Le origini storiche della festa del Natale non sono poi così note e certe. Tra le varie tesi sposo sicuramente quella che la vuole fissata al 25 dicembre per farla coincidere con la festa del Dies Natalis Solis Invicti. con Cristo nuovo "sole di Giustizia". Questo, tra III e IV secolo, ci stava perfettamente, vista l’esigenza di scalzare pacatamente altre religioni, anche creando occasioni di contaminazione. In mezzo un Papa poco diplomatico, Leone I, nel dare di matto verso quei cristiani che perpetuavano le usanze pagane, manifestando una venerazione nei confronti del Sole. Resta il fatto che l’origine è quella e la responsabilità della data è di Sosigene e di Giulio Cesare. Astronomo egizio il primo, elaboratore di un nuovo calendario solare, promulgato da Giulio Cesare, da cui prende il nome. Il solstizio d'inverno nel primo calendario Giuliano cadeva il 25 dicembre e celebrava le nozze della notte più lunga con il giorno più corto. La rinascita del mondo. Il Solis Natalis Invictus. Il culto del sole invitto, cioè non vinto.
Ecco allora il regalo che non può, non deve mancare: abbandonare il buio della preoccupazione e della paura, rialzare la testa, non vinti, e darsi da fare per rinascere. Nella storia si è fatto un’infinità di volte, dopo guerre, crisi economiche o pandemie e anche questa volta sarà lo stesso. Buon Natale.