Economia e lavoro - 27 dicembre 2021, 16:00

Prosegue il confronto sul futuro della sede Blutec di Asti

E’ probabile che la società venga venduta entro la primavera-estate, nel frattempo è in corso una CIGS fruibile fino a novembre

La sede Blutec di Asti

La sede Blutec di Asti

Proseguono gli incontri tra i rappresentanti sindacali della “Blutec Asti lighting division” di Asti – facente parte del gruppo Gruppo Blutec che comprende altri stabilimenti sparsi sul territorio nazionale, tra questi lo stabilimento ex FIAT di Termini Imerese – e i vertici aziendali, rappresentati dai Commissari Straordinari e dalla Direzione del Personale. La RSU ha inoltre richiesto la presenza del proprio Segretario Generale, Salvatore Pafundi della FIM CISL territoriale.

La fabbrica astigiana, che dà lavoro a 111 addetti, storicamente opera nel campo dell’automotive ed è specializzata nella produzione di dispositivi per illuminazione. Da ottobre 2019, insieme alle altre unità produttive del gruppo, è stata ammessa alla procedura di Amministrazione Straordinaria. Tuttora è controllata da un Collegio Commissariale composto da 3 amministratori nominati dal MISE: dottor Andrea Filippo Bucarelli, dottor Giuseppe Glorioso, avvocato Fabrizio Grasso.

Nel corso del confronto, oltre ad una puntuale disamina della situazione attuale legata all’andamento produttivo ed organizzativo, si è parlato anche del futuro societario in termini di procedura. I Commissari hanno ricordato che a metà ottobre era stato depositato presso il MISE il programma di cessione di Blutec; programma in seguito approvato dal Ministero (5 novembre 2021).

In particolare, per quanto riguarda lo stabilimento di Asti, nelle prossime settimane (presumibilmente a metà gennaio 2022) si procederà alla pubblicazione del relativo bando di gara per la vendita. Bando che verrà annunciato sulle principali testate italiane, straniere e sui siti internet specializzati in compravendite giudiziarie. I termini del bando sono stati accolti con parere positivo dal Comitato di Sorveglianza e Autorizzazione del MISE con delibera del 20 dicembre.

A tal proposito i Commissari rassicurano che vi è intenzione di preferire le offerte che prevedano in ordine di priorità:

1) la migliore salvaguardia dei livelli occupazionali

2) la solidità del piano industriale

3) il valore di realizzo del complesso aziendale

E’ importante specificare che il presidio industriale resterà sul territorio e le attività proseguiranno all’interno dello stesso, con l’obbligo di mantenimento del livello occupazionale per almeno due anni, così come prescritto dalla Legge sull’amministrazione straordinaria per le grandi imprese.

Come già comunicato al MISE, gli amministratori hanno ribadito che sono state individuate aziende interessate all’acquisizione e si sta dialogando con gruppi - nazionali e non - di primaria importanza e di altro profilo industriale.

Salvo imprevisti è ipotizzabile immaginare che la cessione della società verrà risolta nel periodo compreso tra primavera - estate 2022. Nel frattempo è in corso una CIGS fruibile fino al 5 novembre 2022, con la possibilità di ottenere ulteriori 12 mesi di proroga, qualora se ne ravvisasse la necessità.

La RSU ed il segretario Salvatore Pafundi si sono detti soddisfatti degli sviluppi che riguardano la vertenza, ma soprattutto dei criteri adottati dai Commissari per il bando di vendita. “Un segnale importante a salvaguardia dell’occupazione e delle prospettive future che favoriscono non solo l’azienda, ma l’intero territorio. Ovviamente il Sindacato continuerà nella sua opera di vigilanza anche attraverso il contributo delle sue strutture nazionali”.

Redazione

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