A partire da oggi, lunedì 3 gennaio, sono diverse le regioni del nord Italia in cui i cittadini dovranno risintonizzare i canali tv per poter continuare a vedere i programmi Rai e TV8, Cielo e SkyTg24. https://www.targatocn.it/2021/10/27/leggi-notizia/argomenti/attualita/articolo/cambio-delle-frequenze-televisive-per-il-piemonte-e-previsto-a-gennaio-ma-chi-dovra-cambiare-tel.htmlCome anticipato negli scorsi mesi, il Ministero dello Sviluppo Economico, ha previsto la riorganizzazione delle frequenze: questo significa che gli utenti, a partire da oggi, dovranno risintonizzare i canali sul proprio apparecchio tv in Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia (tranne la provincia di Mantova) e le province di Piacenza, Trento e Bolzano.
Molti tv faranno la risintonizzazione in automatico, per altri sarà necessario procedere manualmente.
Le modifiche avverranno in varie fasi. Gli utenti, ad eccezione di quelli coinvolti il primo giorno, dovranno effettuare una doppia sintonizzazione: la prima in corrispondenza del cambio di frequenze RAI (Rai 1, Rai 2, Rai 3, RaiNews 24) e le programmazioni regionali, come da calendario riportato di seguito, e una seconda in occasione del cambio frequenza delle altre emittenti.
• Dal 3 gennaio 2022 in Valle D’Aosta
• Dal 4 gennaio in Sardegna
• Dal 10 gennaio in Piemonte
• Dal 20 gennaio in Lombardia
• Dal 10 febbraio in Trentino-Alto Adige
• Dal 24 febbraio in Veneto
• Dal 1° marzo in Friuli-Venezia Giulia
• Dal 2 marzo in Emilia-Romagna
Per le altre regioni si proseguirà nelle settimane successive. In Liguria, ad esempio la risintonizzazione dovrà essere fatta solo a partire dal 1° maggio.
CAMBIO CODIFICA
Dall'8 marzo 2022, invece, le emittenti televisive nazionali provvederanno a dismettere la codifica di trasmissione Mpeg-2 ed attivare in tutto il Paese la codifica Mpeg-4 sullo standard tecnologico DVBT. In altre parole, alcuni canali saranno visibili solo in alta qualità, tecnologia supportata solo da alcuni televisori.
La mia tv supporta l'HD?
Per sapere se il proprio televisore o il proprio decoder sono compatibili con l’Hd, basterà sintonizzarsi su un canale in alta definizione come 501 (Raiuno Hd), 505 (Canale 5 Hd) o 507 (La7 Hd). Se sarà possibile ricevere anche solo un canale, per continuare a vedere i canali oscurati sarà sufficiente risintonizzare il tv (ammesso ovviamente che non ci siano problemi all’antenna).
Se l’apparecchio non ha problemi di ricezione, al termine della ricerca sarà creata una lista di canali ordinata. Potrebbero essere necessarie due risintonizzazioni.
L'allarme da UNCEM: "Le valli alpine e appenniniche vedono a rischio la TV"
Il nuovo sistema adottato per la trasmissione dei segnali TV mette in crisi la montagna. Da Uncem l'appello al Governo al fine di dare un sostegno ai territori montani.
"In diverse aree del Paese il rischio concreto è che le Unioni e i Comuni, o le Comunità montane, debbano far fronte a spese insostenibili per interventi di adattamento dei ripetitori al nuovo sistema - spiegano Marco Bussone, Presidente Uncem nazionale, e Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte in una nota stampa congiunta - Negli ultimi giorni di dicembre, a fronte delle comunicazioni da parte delle sedi locali MISE di revoca dell'autorizzazione rilasciata agli Enti locali per l'installazione di impianti televisivi DVB-T per garantire il servizio pubblico che RAI peraltro non ha mai assicurato in alta montagna e nelle valli laterali, gli Enti locali montani hanno manifestato l'interesse alla prosecuzione con i medesimi impianti dell'esercizio attualmente svolto con la ripetizione del Mux-RAI contenente anche Rai1, Rai2, Rai3. Questo è il primo passo per non perdere la TV nelle valli. Ma non basta, purtroppo. Il rischio concreto è che vi siano a breve costi ingenti, a carico degli Enti, per il servizio pubblico cittadini a cui non potrà più essere garantita la visione della trasmissioni RAI. Per adeguare un impianto servono almeno 15 mila euro. E vi sono Enti che ne hanno più di dieci di proprietà. Serve un intervento politico per ricercare soluzioni che non impattino sugli enti locali".
Gli enti chiedono, in attesa del rilascio della nuova autorizzazione, di garantire la copertura del servizio ai cittadini interessati senza interruzioni temporali. Solo successivamente all'eventuale assegnazione di nuove frequenze sarà possibile quantificare i costi per gli interventi di adeguamento agli impianti esistenti.
Il Mise e Ministero della Digitalizzazione hanno già previsto contributi per la sostituzione dei televisori o l'acquisto di un nuovo decoder, attraverso i "Bonus tv 2022" (vedi qui), ma l'Uncem sottolinea: "Il problema delle aree montane non è certo l'apparecchio televisivo, più o meno smart. Quanto invece lo sono i ripetitori, che devono essere adeguati. Uncem ha chiesto con urgenza un supporto operativo e finanziario ai due Ministeri, per non lasciare senza TV chi vive nei territori montani".
Poste Italiane consegnerà ai cittadini di età superiore a 70 anni e titolari di una pensione fino a 20mila euro annui un decoder di importo non superiore a 30 euro, come previsto dal bonus tv. Gli utenti beneficiari del servizio saranno avvisati direttamente da Poste Italiane.