Sanità - 09 gennaio 2022, 07:30

L'Ordine dei Medici del Piemonte: "Si rimandi di due settimane l'apertura delle scuole"

Il presidente dell'Ordine di Asti, Claudio Lucia: "Ero d'accordo con il sindaco Rasero, si rischia di intasare anche i pronto soccorso pediatrici"

Il dottor Lucia durante la prima dose di vaccino ad Asti

Il dottor Lucia durante la prima dose di vaccino ad Asti

La questione della riapertura scuole che, dopo le vacanze natalizie, avverrà lunedì, è dibattuta e preoccupa.

Dopo aver annunciato di voler tenere chiuse le scuole astigiane, dato il boom dei contagi ad Asti, il sindaco di Asti, Maurizio Rasero ieri, con una diretta Facebook, ha detto che le scuole saranno aperte regolarmente.

"Avrei fatto fare 1 o 2 settimane in Dad, ma la mia ordinanza non sarebbe passata", ha spiegato.

Questa volta sindaco e presidente dell'Ordine ... D'accordo

D'accordo con il sindaco Rasero (questa volta), il presidente dell'Ordine dei Medici di Asti, Claudio Lucia che ricorda: "Siamo, come Ordine nazionale, contrari alla riapertura, i contagi stanno salendo e il picco arriverà in 2/3 settimane. Si rischia di intasare i pronto soccorso, anche quelli pediatrici. I giorni persi ora si potrebbero recuperare a giugno".

L'Ordine del Piemonte, infatti, con una nota, spiega che l’evoluzione dell’epidemia Covid, in particolare gli altissimi numeri dei contagi, l’impossibilità di effettuare tamponi in quantità adeguata, la bassa vaccinazione dei più piccoli, l’aumento dei ricoveri, rendono assolutamente imprudente far ripartire l’attività scolastica: "chiediamo che si faccia il possibile per rimandare di due settimane la riapertura delle scuole primarie e secondarie. I giorni persi potranno essere recuperati a giugno.

Contagi altissimi tra gli scolari

In questa fase, infatti, i contagi sono molto alti fra gli scolari, che non sono ancora stati vaccinati in modo massivo, parecchi insegnanti sono assenti per isolamento o quarantena, e in particolare nelle elementari è difficile controllare costantemente mascherine e distanziamento. "Oltretutto, continuano i medici, il sistema di tracciamento previsto è farraginoso e non è minimamente realistico in un momento in cui è diventato molto complicato effettuare i tamponi.

I giorni di chiusura delle scuole dovrebbero servire a completare la vaccinazione degli adolescenti (oggi al 70%) e portare avanti celermente quella dei più piccoli, ferma sotto l’8% nella fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni.

I bambini hanno già pagato un alto prezzo

“Siamo consapevoli che chiudere nuovamente le scuole è doloroso e che i bambini hanno già pagato un prezzo alto per questa pandemia, e lo dimostra l’aumento dei casi di patologie neuropsichiatriche infantili. A questo si aggiunge, per i genitori che lavorano, il disagio di tenere i figli a casa” sottolinea Guido Giustetto, presidente regionale.

Tuttavia – prosegue - il quadro è tale per cui nel giro di qualche giorno tantissime classi andranno comunque in Dad, con tutte le conseguenze in termini di aggravio sul sistema ma soprattutto dal punto di vista sanitario: i bambini che si infettano mettono a rischio la propria salute, come purtroppo emerge dall’aumento dei ricoveri pediatrici per Covid, e portano il contagio in casa contribuendo a un ulteriore incremento dei casi. Allo stesso tempo, la scuola non deve essere l’unico settore sacrificabile, chiediamo davvero di valutare ulteriori chiusure, data la situazione”.

Il contagio cresce e i ricoveri pediatrici sono raddoppiati

Ad oggi la corsa del contagio non accenna a rallentare, l’incidenza settimanale in Piemonte è di oltre 1.700 casi ogni 100mila abitanti. Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è del 22%, mentre quello in degenza ordinaria è passato dal 21% del 1° gennaio al 27% del 7 gennaio: di questo passo gli ospedali collasseranno in brevissimo tempo. Inoltre, il messaggio che i bambini non si ammalino di Covid è errato: i ricoveri pediatrici per Covid sono all’incirca raddoppiati rispetto al picco di marzo 2021 e gli ospedali pediatrici sono pieni.

Anche i medici di medicina generale, secondo l'Ordine segnalano moltissime criticità, troppi casi e troppi tracciamenti di eseguire che il sistema non è in grado di effettuare.

"La sensazione - concludono dall'Ordine -  è che in questi due anni si sia fatto ben poco per migliorare la situazione".

Betty Martinelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU