L'invito alla pratica dell'ascolto è stato il tema scelto quest'anno da papa Francesco per la 56esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Un invito che, oggi, ha fatto proprio anche la Diocesi astigiana, con il vescovo Marco Prastaro, in occasione di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.
L'ascolto: l'ingrediente per una buona comunicazione
Come da tradizione, anche quest'anno si è svolta la tradizionale conferenza stampa in tema, incentrata sull' “ascolto, che è fondamentale anche per una buona comunicazione; la ricerca della verità comincia dall’ascolto; ogni dialogo, ogni relazione comincia dall’ascolto”.
Proprio raccogliendo questo invito il tradizionale incontro con i giornalisti per San Francesco di Sales si è sviluppato sulla scia del cammino che la Diocesi di Asti ha impostato già dallo scorso anno con il progetto Ascolto, come strumento di consultazione per contribuire al piano di sviluppo territoriale dell’astigiano, finanziato con i soldi del Recovery Fund Europeo e condividendo l’itinerario sinodale in preparazione alla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi, convocata a ottobre del 2023 sul tema: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”.
Gli interventi in breve
Questa duplice sollecitazione può coinvolgere molto gli operatori della comunicazione astigiana ed è stata introdotta dagli interventi del vescovo Marco Prastaro, della professoressa Maria Rosa Poggio, che per la parte relativa al Sinodo ha illustrato come sia richiesta una “narrazione” del nostro quotidiano in cui dare spazio all’ascolto e al racconto della vita delle persone, delle comunità e dei territori, e da don Dino Barberis che per il progetto “Ascolto”, già avviato da alcuni mesi, ha riferito sulla consultazione in corso, articolata su dieci schede redatte per favorire una più diffusa conoscenza del piano di sviluppo del territorio elaborato senza il coinvolgimento dei cittadini, ma solo attraverso la consultazione di alcune forze del territorio attraverso tavoli di lavoro al Polo Universitario Astigiano.
L'ascolto: tempo e pazienza in una società che va di fretta
Il vescovo Prastaro ha ricordato l'importanza dell'ascolto, quello vero, quello che va oltre il semplice sentire.
"Il papa invita ad ascoltare con l'orecchio del cuore - ha detto il vescovo - Un ascolto che non è solo un sentire, ma è il tentativo di entrare nella vita di chi si incontra. L'ascolto richiede tempo e pazienza: due ingredienti che oggi, nella nostra società, scarseggiano".
Quando si riesce ad ascoltare profondamente, infatti, si riesce a capire a fondo la realtà che ci circonda. Nel corso della conferenza stampa sono state presentate due esperienze di ascolto: quella del Sinodo e quella del progetto di Ascolto interno alla Diocesi di Asti.
La storia dell'umanità parte dall'ascolto
"C'è un ritorno di richiesta di ascolto - ha spiegato Poggio - L'ascolto è la storia dell'umanità. La cultura occidentale è nata proprio dalla parola, dall'ascolto. La comunicazione è un meccanismo eccezionale, che si basa proprio sulla capacità di ascolto".
Ascoltare è fede, è voglia di cercare la verità, passando dal racconto dei buoni maestri. Ascoltare è empatia, è capacità di saper consolare, soprattutto in questo momento storico. Ascoltare presuppone la conoscenza dell'interlocutore.
L'ascolto e l'attualità: aprire consultazioni
Il tema dell'ascolto è stato messo in pratica dalla Diocesi di Asti anche nell'ambito della strettissima attualità: i fondi Pnrr.
La Diocesi di Asti, infatti, nei mesi scorsi ha reso noti dieci temi intorno ai quali si avvierà una consultazione per contribuire al piano di sviluppo territoriale dell’astigiano, finanziato con i soldi del Recovery Fund europeo.
"Rispetto ai sei filoni del Recovery - ha puntualizzato don Dino Barberis - i dieci temi insistono molto su due in particolare: inclusione sociale e sanità. Ma c’è anche un riferimento alla digitalizzazione e alla transizione ecologica".