La sanità torna al centro di riflessioni e dibattiti.
Il Pnrr, infatti, ha destinato importanti finanziamenti per potenziare o far decollare le cosiddette “Articolazioni Territoriali della Sanità”.
Una sanità pensata per diventare meno ospedale-centrica, più distribuita sul territorio, per evitare il sovraccarico degli ospedali.
A questo proposito si è espresso anche il tecnico di radiologia medica Massimo Scognamiglio (Uniti si può).
"È un dibattito non nuovo - spiega - che, come operatore sanitario con trentennale esperienza, sento ripetere da anni. Il potenziamento del territorio, peraltro mai realizzato o attuato male, è in ogni caso sempre condizionato dai “campanilismi” e dalle logiche clientelari della politica. Ovviamente “la pioggia milionaria” ha creato contenti e scontenti tra i sindaci e a tal proposito scatta subito una domanda: questi progetti di finanziamento quando e con chi sono stati discussi?".
Scognamiglio aggiunge: "È stata applicata la legge che prevede che la conferenza dei sindaci e la loro rappresentanza debbano potersi esprimere e dare i loro indirizzi in politica sanitaria? Si ha l’impressione che, come sempre, le decisioni non siano state assunte secondo una seria e cogente valutazione programmatoria, partendo dai bisogni delle popolazioni, ma abbiano prevalso le solite logiche clientelari. Quali analisi, quali studi, quali approfondimenti anche di tipo epidemiologico sui territori sono stati portati a suffragio delle scelte fatte?".
Scognamiglio pone l'accento, nel corso del suo intervento, sulla disponibilità di operatori sanitari, medici e infermieri, per riuscire a potenziare i servizi.
"Come è possibile disegnare l’implementazione e la nascita di nuove strutture quando è noto che ogni profilo professionale sanitario e non sanitario, non solo è carente ma in questo momento e per molti anni a venire risulterà indisponibile. Mancano medici in ogni settore specialistico a partire da quelli di Medicina Generale che dovrebbero costituire il fulcro portante dell’azione sanitaria sul territorio; mancano infermieri, tecnici di ogni branca specialistica, operatori socio sanitari, impiegati amministrativi".