Viviamo in un posto bellissimo - 26 marzo 2022, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo dove si legge il latino

Puntata dedicata alla ricchezza di reperti romani nell’Astigiano, nuova motivazione d’itinerario per turisti e non, una volta valorizzati come insieme

Il gran bel mosaico della domus romana di Asti

Il gran bel mosaico della domus romana di Asti

Nel lontano 1976 facevo seconda liceo, scientifico. Unica volta nella mia vita scolastica ad essere stato rimandato: fisica e latino. Al professore di matematica e fisica non andava giù il mio cercare scorciatoie per risolvere problemi e formule, ma arrivare a rimandarmi per questo lo trovo tuttora eccessivo. Per il latino invece ci stava proprio, non avendone ancora colto minimamente il bellissimo valore storico rappresentato in una antica lingua. Il valore di un popolo che da Roma era arrivato per qualche secolo ad imporre in una bella fetta di mondo non solo il latino. Adesso un po’ più di consapevolezza c’è, così come quella sul valore di reperti e monumenti romani sparsi ogni dove, non solo in Italia, quali ottimi attrattori dell’interesse di visitatori e turisti.

Spero tutti sappiate che la Asti Romana, Hasta, risalga al 125-123 a.C., un secolo prima di Torino. Conseguenza della romanizzazione del sud Piemonte e poi dell’apertura della via Fulvia, che univa Dertona, oggi Tortona, la antica Pollentia, Pollenzo, passando per il nostro territorio fino ad Augusta Taurinorum, Torino. La posizione geografica assai favorevole al commercio e la qualità dei nostri prodotti resero Hasta un centro popoloso ed economicamente vivace. La città era costruita da una rete di isolati che formavano un quadrato con lato di 70 metri, con otto isolati per lato. Il decumano massimo, costituito dal tratto cittadino della via Fulvia, coincideva con l’odierno corso Alfieri. Normale allora che in città si possano trovare importanti tracce di quel lontano e importante passato: dalla base poligonale della Torre Rossa, alla domus romana di via Varrone, qualche capitello sparso in giro, resti di pavimentazioni, anfiteatro e terme, oltre ad anfore vinarie, vasellame, vetri, urne cinerarie e bronzi, da tempo nascosti nel sempre chiuso Museo Archeologico nel complesso di San Pietro.

La romanità non è però caratteristica solo del capoluogo e non sarebbe male provare a sfruttare i tanti, ottimi compagni d'avventura per dare a visitatori e turisti un motivo in più per girare tra posti bellissimi dell’Astigiano. Lo spunto mi è arrivato recentemente, grazie al Comune di Revigliasco d'Asti che aveva egregiamente valorizzato la stele funeraria di Publio Toranio, soldato romano del I secolo a.C., fino a partecipare al Concorso Progetto Art Bonus 2021, posizionandola ventiseiesima su 365 progetti presentati da tutta Italia.
 
Spero vi venga voglia di vederla dal vivo, esposta all'entrata del palazzo comunale. Spero anche che la sua nuova veste e notorietà portino a metterla a sistema con le diverse altre presenti nell'Astigiano. Gli antichi reperti di Asti, Calamandrana, Camerano Casasco, Canelli, Costigliole d'Asti, Cunico, Grazzano Badoglio, Piea, Soglio e ovviamente Revigliasco d’Asti, sarebbero perfetti a comporre un Circuito Romano Astigiano.

Davide Palazzetti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU