Da piccola avevo un libricino pop-up.
Uno di quelli in cui la storia è intervallata da piccole finestrelle da aprire; ogni finestrella, se aperta, liberava un animaletto che ci era rinchiuso dentro: un topino, un uccellino, una ranocchia! Poi un’ultima gabbia. Ovviamente il meccanismo invogliava a proseguire così la aprii: nascondeva un serpente che di colpo ingurgitò tutti gli animali salvati che avevano appena assaggiato la libertà. In un paio di pagine ero passata da innocente salvatrice a complice di un rettile omicida.
Un po' più grandicella lessi “Un giorno ideale per i pescibanana”, un racconto di Salinger. Riporto il finale: “Quando Seymour tornò nelle sue stanze guardò la ragazza addormentata su uno dei letti gemelli. Attraversò la stanza e si sedette sul letto libero; guardò la ragazza, prese la mira e si sparò un colpo nella tempia destra”.
Finali leggeri! Questo confortevole Happy Ending l’ho ritrovato anche in “Il mio prezioso manicomio lunare” di Luca Reggio.
L’autore astigiano scrive 17 racconti che analizzano la disillusione, la solitudine, l’amore esasperato e la follia mescolando vari genere letterari e stili diversi.
Cos’hanno in comune? Finiscono MALE.
Non c’è speranza. Non c’è lieto fine. Non c’è rassicurazione.
(Un uomo è insoddisfatto del proprio lavoro? Dà fuoco all’azienda. La moglie lo tradisce? La uccide. Si innamora di una prostituta? Lei non si fa più trovare. È un punto su un foglio? Il foglio finisce. C’è un incidente stradale? Muore).
Ma così è l’esistenza, la “normalità” è questa: finali cattivi, scorretti, imprevisti, graffianti. Per questo potrebbe essere rassicurante leggerli. È vero che il diavolo non citofona alla porta ed è vero che il mondo non si estingue mentre si è su una navicella spaziale, o forse sì?
Le storie sono ben costruite attraverso poche pennellate veloci e la sensazione che lasciano è la stessa di quella linea di gessetto rosso sulla copertina: un senso di disagio, di qualcosa di alieno e doloroso ma comunque da proteggere e trattare come una risorsa.
Il manicomio lunare è un luogo fuori dal tempo e dallo spazio. Simboleggia uno stato interiore: un rifugio per la mente, un’oasi che può portare ad una grande ascesa ma anche a precipitare nel baratro della follia e della paranoia. Per questo è prezioso.
“Il prete ora taceva. Ma non lo vedi, stupido ammasso di materia organica che ciò che io compio deve per forza avere il permesso del tuo Dio, non lo vedi che un tempo il demonio era chiamato tentatore, mentre oggi noi demoni ci siamo plasmati ad immagine e somiglianza dell'uomo stesso?".
Leggere racconti disillusi potrebbe essere più rassicurante di quanto pensiate.





