Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma di Valentina Moro (Uniti si può), in merito alle tematiche ambientali.
Le elezioni comunali si avvicinano e i candidati di centrodestra si sono scoperti improvvisamente ambientalisti, ma cosa ha fatto l'amministrazione Rasero in questi quattro anni? In consiglio comunale del 22 gennaio 2020 il sindaco Maurizio Rasero aveva annunciato l'avvenire di una svolta green per Asti. Dopo due anni il resoconto di questa svolta green è poco felice. La proposta di Dichiarazione dello Stato di Emergenza Climatica ed Ecologica elaborata da Fridays for Future Asti in collaborazione con scienziati ed esperti, che sarebbe potuta essere il punto di partenza per politiche per la mitigazione e l'adattamento alla crisi climatica, portata in consiglio comunale da Uniti si può con l'appoggio di tutta la minoranza non è mai stata approvata.
Non sono mancati i progetti altamente impattanti. Uno degli esempi più tristi è la proposta della costruzione della tangenziale sud-ovest, rilanciata un mese fa da Rasero. Secondo quanto dichiarato dal sindaco per la tangenziale sarebbero stati stanziati 40 milioni di euro nell'ambito del PNRR. Eppure quando nelle scorse settimane è stato presentato il piano delle opere pubbliche finanziate dal PNRR in Piemonte non c'è nessuna traccia della tangenziale sud-ovest per cui non c'è neanche un progetto. Inoltre sulla questione del consumo di suolo, uno dei campi in cui l'amministrazione comunale avrebbe più spazio di manovra per diminuire le emissioni, non c'è stata una pianificazione adeguata, questo significa che si è continuato a costruire non si è avviato nessun progetto per il recupero e la riconversione degli stabili abbandonati. ad asti servirebbe una pianificazione rigenerativa dell'urbanistica che vada ad esempio a riusare i terreni dove ci sono edifici abbandonati e ristrutturarli o ricostruirli. La nostra città ha bisogno di un progetto a lungo termine che vada anche a sanare le disparità tra centro e periferia con progetti per la riqualificazione e la rigenerazione delle periferie, istanze per cui l'amministrazione Rasero non ha mai mostrato interesse.
Nessuna svolta green si è vista anche sul piano della mobilità. Il piano del traffico che era stato annunciato non è stato portato a termine e non sono state create le aree pedonali che erano state promesse. Non sono aumentati gli autobus e la giunta ha deciso che dal 2028 cederà alla regione l'organizzazione del servizio del trasporto pubblico locale, in anticipo di 3 anni visto che potrebbe mantenerla fino al 2031.
anche sul piano della mobilità su bicicletta non ci sono stati passi avanti sufficienti: del milione di euro, stanziato tra fondi regionali e nazionali, per l'ampliamento delle piste ciclabili sono già stati spesi seicentomila euro per costruire solo 2 km di pista in corso Gramsci e per sistemare alcune parti della ciclabile già esistente, quando sarebbe invece necessario prendere in considerazione lo studio redatto da FIAB volto ad ampliare le piste ciclabili astigiane di diversi chilometri in maniera leggera, cioè solo con la vernice invece che costruirle rialzate.
Non sono aumentate le aree verdi, gli alberi abbattuti non sono stati sostituiti, quando in campagna elettorale era stato promesso che per ogni albero abbattuto ne sarebbero stati piantati dieci.
L'amministrazione di centro destra si è dimostrata in tutti i settori poco interessata ad abbassare le emissioni climalteranti e contrastare l'inquinamento atmosferico cittadino eppure in periodo di propaganda elettorale il sindaco uscente e i giovani candidati che lo sostengono continuano a presentarsi come ambientalisti. Questo si chiama greenwashing, cioè sfruttare le istanze dei movimenti ecologisti per fini personali, è ecologismo di facciata.
Valentina Moro
Uniti si può