Viviamo in un posto bellissimo - 16 aprile 2022, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo dove i saraceni sono verdi

Puntata d’invito a farsi prendere dai piaceri della gola, a farsi conquistare nuovamente da un grande prodotto tipico dell’Astigiano: il Saraceno di Vinchio

A Vinchio tornano gli asparagi Saraceni

A Vinchio tornano gli asparagi Saraceni

Nel 1776 un nobile polacco, Michel-Jean conte de Borch, erudito, viaggiatore e naturalista, iniziò a girare per l'Italia seguendo la moda dei benestanti dell’epoca, a caccia d'arte, cultura e bellezza. In Piemonte, intorno al 1780, si dedicò ad una ricerca sui tartufi, partendo dall'Astigiano. Fu tra i primi ad affermare che fossero funghi e non tuberi e che la distintiva bontà in alcune zone fosse dovuta al terreno ricco di fossili. Tesi esposta in un volumetto, "Lettres sur les truffes du Piemont". Le sue conclusioni sul pregio dei tartufi delle nostre terre è causa effetto più che valida anche per molti vignaioli, coltivatori di cardi, di carciofi speciali e un tempo famosi come quelli oggi detti astigiani del sorì, zafferano e asparagi. Prodotti tipici eccezionali che mi piacciono ancor di più in questa loro antica sostanza uniformante.

Abbiamo finito da pochi mesi di bearci tra i piaceri dei cardi gobbi nicesi e dei profumi di terra e bosco dei nostri migliori tartufi bianchi che è già tempo di asparagi. Asparagi Saraceni di Vinchio. La coltura dell’asparago pare abbia avuto origine in Mesopotamia, diffondendosi poi nell’antico Egitto e in Asia Minore, oltre 2000 anni fa, e successivamente in tutto il Mediterraneo. I Romani già dal 200 a.C. nei loro manuali menzionavano l’asparago con varie ed ampie citazioni da Catone, Plinio e Apicio, non solo circa il metodo di coltivazione, ma anche quello di preparazione. Sulle tavole degli imperatori romani gli asparagi erano spesso presenti e il loro nome deriva dal latino asparagus: germoglio. L'asparago in passato ebbe anche fama di afrodisiaco. Napoleone III li riteneva così indispensabili nelle sue cene intime, da rimandare il convivio se il cuoco non li avesse preparati. Quelli di Vinchio, prodotto PAT, si consolidano nel dopoguerra, periodo in cui il vino non viveva momenti positivi come oggi, così tra i filari, si iniziarono a piantare gli asparagi. La denominazione “saraceno" nasce invece da Rosetta Laiolo, signora di campagna, che coniò un nome legato al territorio, facendo riferimento alla locale cresta di colline vitate chiamata “bricco dei Saraceni

L’asparago Saraceno di Vinchio è giusto vanto per il bellissimo borgo del Sud Astigiano e piacere per i suoi fortunati consumatori. Finalmente stanno tornando e per un mesetto abbondante è bene approfittarne. Già si trovano da qualche produttore del posto, in quelle miniere di biodiversità che sono i pochi negozi di paese nei dintorni della Valtiglione e nei mercatini contadini. Il vero picco sarà però a breve con la Sagra dell’Asparago Saraceno che quest’anno ci aspetta, a Vinchio, domenica 1 maggio per una bellissima festa di tradizione, sapore e territorio. Non perdetene esperienza.

Davide Palazzetti

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