Cultura e tempo libero - 21 aprile 2022, 18:05

Vacanze nell’Astigiano in cammino attorno alla Riserva

Sesto invito a farsi prendere dalla ricchezza dell’Astigiano tra rigogliosa natura, grandi panorami e tanta bella biodiversità di una delle sue aree protette

La panchina gigante di Vinchio

La panchina gigante di Vinchio

Troppo facile suggerire itinerari di camminata tra borghi e piaceri del nostro territorio. Si è cominciato con tre nel Nord Astigiano e uno nell’estremo sud provinciale, per spostarci poi un po’ più in su, tra bellissime colline vitate. Oggi iniziamo ad approcciare alla ricca biodiversità e al fascino che gira attorno ad una delle aree protette presenti sul territorio,  la Riserva naturale Val Sarmassa. Una camminata da poco più di venticinque chilometri, per incontrare l’antico mare padano, evidente nei numerosissimi resti fossili degli organismi che abitavano l’antico bacino. Anche la flora del posto sa di mare, tra colonie di cisto e di orchidee selvatiche caratteristiche della macchia mediterranea.

Passo dopo passo a scoprire grandiosi intrecci di storia e natura, vigneti storici ed eroici che esprimono con schiettezza l’anima ed il carattere dell’Astigiano, colline cariche di boschi alternate a prati, campi e vigne, suggestivi scorci e grandi prodotti tipici: asparagi, cardi, carciofi, tartufi e zafferano.

Percorso ad anello con partenza e arrivo a Vinchio, per emozionarsi dalla cima del suo poggio prima di iniziare a costeggiare la Riserva. Borgo ancora vero nella sua identità agricola dove non perdersi in questo periodo l’esplosione di sapore dei suoi asparagi saraceni.  Seconda tappa, Incisa Scapaccino per fare il pieno d’arte antica nella chiesa di San Giovanni Battista che svetta sul punto più alto del Borgo Villa. Primo santuario in Italia dedicato all'Arma dei Carabinieri, Virgo Fidelis, che custodisce lo spettacolare polittico di Andrea d’Asti, o De Aste, rara opera di un ottimo pittore di inizio Quattrocento che, pur se così poco celebrato dalle nostre parti, è una delle personalità fondamentali della pittura tardo gotica italiana. Andrea fece fortuna in altre terre, lasciando nella sua giusto quest’opera e l’affresco di San Secondo in una delle lunette della porta della Collegiata di Asti. Seconda tappa Cortiglione, caratterizzato dalla varietà di colori nel corsi dell’anno: il sabbia di uno dei principali affioramenti fossiliferi dell’Astigiano,  il viola dei petali dello zafferano assieme al rosso dei suoi preziosi stimmi e il lavanda delle profumate coltivazioni in collina. Da lì, seguendo il Tiglione, si arriva nei pressi di Belveglio per riprendere la via della Riserva con l’emozionante passerella sospesa che traversa il rio. Per chiudere, prima di tornare a Vinchio, suggerita una breve deviazione a raggiungere la panchina gigante numero 94. Big Bench rossa come la Barbera, vino fiore all’occhiello del posto che non recuperarne qualche bottiglia in loco pare sia annoverabile nell’area del peccato, veniale, ma sempre peccato.

Davide Palazzetti

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