Un'indagine per conoscere le reali condizioni di lavoro e far emergere le malattie professionali, affinché sia riconosciuta la tutela Inail anche alle lavoratrici e ai lavoratori di questo settore.
È quanto ha disposto la Slc Cgil a livello nazionale e, questa mattina ad Asti si è presentata la prossima somministrazione del questionario nelle aziende.
L’obiettivo dell’inchiesta è quello di indagare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori partendo dalla loro esperienza e dal loro punto di vista, per comprendere i bisogni e le aspettative per migliorare il mondo del lavoro e l’azione del sindacato. L’inchiesta è coordinata dalla Fondazione Di Vittorio in collaborazione con tutte le categorie sindacali della Cgil.
Le pressioni sono all'ordine del giorno
Spiega Giorgia Perrone, segreteria provinciale Slc (sindacato lavoratori della comunicazione) Cgil: " A febbraio 2020 avevamo presentato un questionario sul settore commerciale dì Poste e avevamo indagato le condizioni di salute, intervistando 1098 direttori e consulenti di sala. Sconcertante scoprire che l'82,4 per cento avesse subito pressioni e il 47.2 per cento violenze verbali. 12 persone hanno addirittura subito violenze fisiche".
Il Covid ha interrotto la ricerca e ora saranno distribuiti nuovi questionari che prevedono5 parti: la storia del lavoratore, l'ambiente di lavoro e Dpi, sintomatologia, sorveglianza e sicurezza e condizioni di lavoro.
I dati saranno elaborati dalla Fondazione Di Vittorio e dai medici dell'Inca e l'indagine sarà proposta a personale dì recapito e chi lavora negli uffici postali con un ampia platea (compresi i lavoratori a tempo determinato), per rilevare stress e fare emergere malattie professionali.
Forte carenza di personale
"In realtà - chiarisce Perrone - Poste va molto bene ma è in forte carenza dì personale soprattutto ad Asti. I numeri dì assunzioni non coprono il fabbisogno e, in provincia siamo sotto dì almeno 40 persone e ci sono circa 28 zone scoperte".
Numeri che certo fanno riflettere sui tanti disservizi che spesso gli utenti lamentano.
Rimarca Patrizia Bòrtolin Rsu Slc Cgil Poste italiane: "Oggi gli uffici sono ancora razionalizzati con la scusa del Covid. Alcuni funzionano a giorni alterni altri sono ancora chiusi".
Nell'Astigiano sono 120 gli uffici postali e 17 funzionano a giorni alterni: Montiglio, Piovà Massaia, San Paolo Solbrito, Cellarengo, Ferrere, Cantarana, Camerano Casasco, Grana, Montemagno, Castagnole Monferrato, Montaldo Scarampi, Boglietto, Calosso, Vesime, Cassinasco, Castelboglione e Quarto.
Ma sul sito di Poste risulta che alcuni siano aperti 5 o 6 giorni. Un ulteriore disservizio.
E poi il caso di Canelli: "C'è sempre stato il doppio turno - rimarca Bortolin - ma ancora oggi il pomeriggio è chiuso".
I centri di recapito 'nervo' scoperto
Anche sui portalettere la situazione non è migliore. I centri di recapito sono 3: Rilate, Canelli e Villafranca con diverse 'scoperture' di zone. Su Rilate ben 12, a Canelli 7 e a Villafranca 9 zone.
"Una vergogna avere tutte queste zone scoperte - spiega Bortolin - molti vengono assunti a tempo determinato. A Canelli da aprile sono arrivate 4 persone con le politiche attive".
Il questionario sarà somministrato tra maggio e giugno e i risultati ci saranno in autunno. C'è da scommettere che ancora una volta l'esito aprirà molti scenari di riflessione.
"Fare emergere malattie professionali non è semplice - spiega Alessandro Berruti, direttore del patronato Inca di Asti - un'indagine ampia può aiutare molto, è necessario avere lavoratori in salute sia fisica che psichica".