“Francamente, sono esclusivamente affari suoi”.
Il giudizio dell’avvocato Alberto Pasta – che, pur non ricoprendo incarichi ufficiali, è ormai da anni uno dei volti-chiave del Movimento 5 Stelle astigiano – sullo ‘strappo’ attuato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio è nettissimo.
PASTA: AD ASTI NESSUNO APPOGGIA LA SUA LINEA
“A quanto mi risulta – ha proseguito il legale – ad Asti non c’è nessuno che appoggi la sua linea. Che credo abbia adottato consapevole che, per via della regola dei due mandati, non avrebbe avuto accesso al prossimo Parlamento. Per cui sono convinto che, sotto il profilo umano, lui e quanti hanno deciso di seguirlo abbiano fatto questo ragionamento”.
Una scelta che, secondo Pasta, in realtà potrebbe giovare al Movimento: “Ora sarà più semplice coltivare meglio i valori umani e prestare maggior attenzione alle istanze del territorio, creando strutture specifiche che Di Maio non ha mai voluto realizzare, a differenza di quanto sta facendo Conte”.
ORA IL MOVIMENTO ESCA DAL GOVERNO
“Per il futuro – è il ragionamento di Pasta – dobbiamo tornare a promuovere i valori fondanti del Movimento e accelerare l’uscita dal Governo Draghi, cui abbiamo donato sangue in una maniera spaventosa, pagandone lo scotto anche alle recenti Amministrative”.
“Però – conclude l’avvocato Pasta – è decisamente prematuro che i grandi ‘giornaloni’ nazionali ci diano per finiti. Il Movimento è unito e destinato a restare, fermo restando che non è la nostra esistenza il problema. Anche se il Movimento 5 Stelle dovesse prima o poi sparire, rimarrà sempre e comunque viva l’esigenza di un altro tipo di politica”.
SPATA: NON SI E' MAI INTERESSATO DEI TERRITORI
Il sostanziale disinteresse del ministro per il radicamento territoriale è un concetto che torna anche nelle parole di Giorgio Spata, fino a poche settimane fa consigliere comunale pentastellato: “Il discorso di fondo è che Di Maio, da quando è entrato al governo, non si è mai occupato del territorio. Non ha mai speso un minuto per investire sul territorio e ora si sono visti i risultati: siamo sempre andati a tastoni, anche durante la campagna elettorale. Dal punto di vista di ex consigliere non ho mai sentito la presenza quando lui era il leader. Conte, che ha tentato più volte la costruzione di una struttura, trovandosi sempre di fronte chi gli scuciva la tela, ora potrà operare più liberamente”.
USCIRE DAL GOVERNO E 'DIALOGARE' CON DI BATTISTA E MORRA
Anche Spata è concorde sul fatto che l’unica strada possibile sia una rapida uscita dal Governo: “Se dopo questa lacerazione Conte uscirà e cercherà di instaurare un dialogo con Di Battista, Morra e quanti altri hanno a cuore il Movimento allora tutto questo avrà un senso. Dobbiamo capire cos’era e cos’è il Movimento, ritrovare la spinta propulsiva di quando è nato”.
“Se rimanessimo in questo governo – ha concluso l’ex consigliere – rischieremmo seriamente di perdere quel poco di credibilità che ci è rimasta, potremmo finire a zero. Quel che dobbiamo fare è tornare ad essere il Movimento 5 Stelle, senza scimmiottare il PD o strategie simili. Penso che un tandem Conte-Di Battista potrebbe rappresentare il nostro futuro politico”.
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