Si è insediata nei giorni scorsi la nuova Amministrazione comunale di Villanova d'Asti, guidata dal sindaco Roberto Peretti eletto con il 42,24%.
Peretti, già sindaco di Villanova dal 2002 al 2012, ha tenuto per sé le deleghe a Urbanistica e paesaggio, Personale, Bilancio, Sanità, Sistemi informatici, Archivio storico e valorizzazione del patrimonio storico e artistico.
Vicesindaco Pier Giorgio Arese Ambiente e aree verdi, Sicurezza, Sportello Unico Attività Produttive, Agricoltura, Commercio e Industria, Protezione Civile e Associazioni, Fiere e Mercati.
Daniela Giudici: Politiche per la famiglia e affari sociali, Cultura, Biblioteca, Gemellaggi.
Barbara Meinardi: Energie rinnovabili e comunità energetiche, Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR), Scuola, Rapporti con i borghi.
Francesco Scaramozzino: Lavori Pubblici, Piccole opere, Viabilità, Sport, Politiche giovanili.
Questi i consiglieri:
Giada Sciacca
Gianfranco Gallino
Antonella Caggiano
Andrea Barbiero
Claudio Oberto
Davide Pavesio
Andrea Mattana Renon
Massimiliano Brunzin Ponte
Nel suo discorso di insediamento, Peretti ha rimarcato il desiderio che la sua sia l'Amministrazione di tutti.
"È per me un grande onore e anche una forte emozione assumere solennemente oggi, di fronte a voi, con il giuramento, il ruolo di sindaco di Villanova. Il riconoscimento e la fiducia ottenuti mi danno il coraggio per affrontare questa ulteriore esperienza" - ha spiegato.
"Mi auguro che questo Consiglio Comunale sarà luogo di un sano confronto e di condivisione di idee e di progetti. Onorerò questo incarico che mi è stato affidato con forte impegno e sarò il Sindaco di tutti i cittadini, di quelli che mi hanno votato e di quelli che non mi hanno votato".
Nel discorso di Peretti il presente da definire, collegato alla progettualità del futuro, senza dimenticare la fiaccante pandemia seguita dalla guerra in Ucraina e poi la citazione di Giovanni Falcone: "Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando c’è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare".