Attualità - 14 luglio 2022, 13:27

E' ufficiale: Sagre 2022 in piazza Alfieri e con appena 14 Pro loco partecipanti

Confermata la Sfilata storica, anch'essa ovviamente in tono minore. All'origine delle molte rinunce i due anni di stop e i costi sempre più elevati

Folla in coda in una precedente edizione del Festival delle Sagre

Folla in coda in una precedente edizione del Festival delle Sagre

Dopo le anticipazioni dei giorni scorsi (CLICCA QUI per rileggere l'articolo), ora è ufficiale: al termine di due anni di forzato stop causato dalla pandemia, il Festival delle Sagre ripartirà da piazza Alfieri e con un numero di Pro loco partecipanti (14, elencate di seguito), di gran lunga inferiore rispetto quello delle precedenti edizioni quando le ‘casette’ occupavano la ben più ampia piazza Campo del Palio.

La manifestazione, in programma sabato 10 e domenica 11 settembre, come consuetudine sarà arricchita dalla Sfilata storica (anch’essa, ovviamente, in misura minore poiché vi parteciperanno le già citate 14 Pro loco) in programma domenica mattina nelle vie cittadine, animata da figuranti in costumi d’epoca, a piedi o sui carri trainati dai buoi e dai trattori “a testa calda”.

La vita, i costumi, le tradizioni contadine saranno gli ingredienti di una bellissima rappresentazione per scenografia e partecipazione, nel quale tutto è rigorosamente autentico, dagli arnesi, alle macchine, ai personaggi che sono veri contadini che ogni giorno lavorano i campi o vanno in città a vendere i loro prodotti e che, quindi, interpretano sé stessi con orgoglio e partecipazione, in rappresentazione fedeli, precise e commoventi. Al termine della sfilata le casette delle pro loco disegneranno i confini di un ristorante a cielo aperto.

LE PRO LOCO PARTECIPANTI

  1. Antignano
  2. Azzano
  3. Calliano
  4. Casabianca
  5. Castellero
  6. Cunico
  7. Mongardino
  8. Montechiaro
  9. Montegrosso
  10. Montiglio
  11. Noi e Revignano
  12. San Damiano
  13. Sessant
  14. Variglie

LE DICHIARAZIONI ISTITUZIONALI

“Per realizzare questa edizione del Festival abbiamo davvero gettato il cuore oltre l’ostacolo: sono molte le risorse sia economiche che organizzative richieste per un evento così strutturato – ha spiegato Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio di Alessandria-Asti – Ma ci abbiamo creduto e ci crediamo da sempre. Abbiamo, fin dall’inizio, messo a disposizione importanti risorse camerali proprio con l’obiettivo di valorizzare il nostro territorio. Sarà un evento di qualità, che anticiperà quello di nuovo in ‘grande stile’ del 2023, anno in cui cadrà il 50° anniversario di questa iniziativa”.

“L’Amministrazione Comunale ha fatto un grande sforzo ed ha investito anche economicamente al fine di non perdere questo classico appuntamento che nel 2023 compirà 50 anni – ha aggiunto il sindaco di Asti Maurizio Rasero – e che ricorda le tradizioni del mondo contadino attraverso i ‘quadri’ proposti durante la sfilata e l’allestimento delle casette per la vendita dei piatti tipici della cucina piemontese. Un patrimonio astigiano che dobbiamo tutti tutelare in ogni sua forma”.

“Non potevamo non esserci – ha dichiarato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Mario Sacco – In un momento molto difficile dal punto di vista sociale ed economico per il nostro territorio per il quale la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti è da sempre impegnata non è sfuggita la necessità di mantenere una grande manifestazione culturale e turistica qual è il Festival delle Sagre. Nonostante i tanti impegni economici a cui la Fondazione deve far fronte soprattutto in questo complicato periodo ancora in fase emergenziale non si poteva non fare un ulteriore sforzo per inviare un messaggio di ripartenza agli Astigiani e non solo attraverso le Sagre diventate parte integrante della nostra storia e cultura”.

Abbiamo agito sulla struttura tradizionale del festival, cercando di concretizzare i contributi economici, di trovare nuove entrate e di adeguare i prezzi dei piatti all'aumento dei costi senza allontanarci eccessivamente dal prezzo popolare caratteristico della sagra - ha argomentato Fabrizio Ricciardi, presidente di Unpli Piemonte – Di fronte però ad un forte aumento dei costi operativi di oltre il 30%. Ciò ha portato ad un calo di adesioni delle Pro Loco Astigiane, comprensibile dopo due anni di fermo obbligato, il periodo complicato in cui viviamo, l'aumento dei costi delle materie prime e dei servizi, i ricambi generazionali delle nostre Associazioni che nell'immediato non riescono a trovare nuove e giovani risorse umane”. 

Gabriele Massaro

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