Economia e lavoro - 28 luglio 2022, 07:00

Era digitale, ecco come è cambiato il nostro tempo libero

Tra lavoro e hobby, è cambiato tutto: abitudini, ritmi, passioni. Ecco alcuni dei trend più diffusi

Era digitale, ecco come è cambiato il nostro tempo libero

Dopo la pandemia e dopo la rivoluzione digitale sta cambiando tutto. Cambiano le nostre abitudini, cambiano i nostri hobby, cambia il mondo del lavoro. Ed è proprio da quest’ultimo aspetto che si registra una reazione a catena di portata mai vista prima.

Stando infatti a una ricerca indipendente condotta da Opinea per conto di ServiceNow e riportata da Il Sole 24 Ore, la Generazione Z, ovvero quella dei giovani tra 18 e 25 anni, punta a un lavoro di tipo diverso: più tecnologico, più digitale, con uno stipendio anche più basso ma con in cambio un maggiore tempo libero. È il 56% degli intervistati, infatti, a dirsi disposto a guadagnare meno per avere più spazio e ore a sua disposizione. Un cambiamento che è figlio soprattutto della pandemia e dei lockdown, durante i quali abbiamo iniziato a capire quale sia il vero valore del nostro tempo.

Ecco allora che si aprono nuove potenzialità, nuovi fenomeni, dettati proprio dal digitale. Il tempo libero, oggi, è quello che passa soprattutto online. I trend del momento parlano soprattutto dello streaming come modello di intrattenimento. Piattaforme come Netflix, Amazon Prime Video, Disney Plus si sono infatti imposte sulla scena grazie alla loro esperienza digitale e scelta di contenuti molto vasta. Online infatti si può trovare di tutto: dai film premiati alle serie tv, dai documentari ai cortometraggi.

Lo strumento dello streaming è stato di recente sviluppato e sfruttato anche dal mondo del gambling, in particolare dalla piattaforma online del brand Starvegas. Qui a farla da padrone sono soprattutto le room interattive dedicate ai giochi da tavolo più popolari, oltre ai quiz show, tutte tipologie di giochi con croupier dal vivo e trasmissione in diretta dopo aver effettuato l’accesso alla piattaforma prescelta.

Streaming di giochi, streaming video, ma ovviamente non può mancare lo streaming di musica. Qui ormai il monopolio è nelle mani di Spotify, colosso che vanta un portfolio di oltre 20 milioni di brani, disponibili per tutti, oltre che per gli oltre 113 milioni di abbonati. Album, singoli, hit del momento, podcast, sulla piattaforma si può trovare di tutto. Un successo incredibile che è rappresentato dall’ultimo accordo di collaborazione siglato dall’azienda con il Barcellona: dal prossimo anno, infatti, lo storico Camp Nou della città catalana cambierà nome, si chiamerà “Spotify Arena”.

L’era del digitale, insomma, è veramente tra noi.

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