“Gli infermieri hanno avuto il dovuto, non si tratta di soldi in più ma di somme dovute che rischiavamo di non vedere, altro che premi, annunciati e mai arrivati o accordi fatti senza prima avere le risorse necessarie. Certo, era inaccettabile e paradossale che addirittura arrivasse una decurtazione di una somma dello stipendio”.
Lo ha affermato Francesco Coppolella, Segretario regionale del Nursind, aggiungendo che “Saremo andati ad occupare la Regione ed è quello che abbiamo minacciato. Esprimiamo però forte preoccupazione dal fatto che queste risorse arriveranno da una parte dei finanziamenti che le aziende hanno già avuto per finalità diverse. Proprio nella giornata di ieri, finalmente, la Regione, dopo 45 giorni ha risposto alla nostra richiesta di conoscere come le risorse stanziate dallo stato dal DL 34 del 19 maggio 2020, convertito in Legge n. 77 del 17.07.2020 fossero state utilizzate. In realtà la richiesta era stata fatta alle aziende ma la direzione regionale alla sanità attraverso una nota, aveva impedito alle aziende di farlo e si era assunta l’onere di rispondere per tutte”.
“Dalla nota regionale che alleghiamo – argomenta Coppolella – si evince che le aziende sanitarie regionali hanno ricevuto per gli anni 2020 e 2021 oltre 25 milioni di euro per assunzioni di personale a tempo indeterminato per il potenziamento dell’assistenza domiciliare. Ne citiamo alcune territoriali più grandi (Asl Città di Torino - 5.041,838, Asl TO 3 - 3.362084, Asl TO 4 – 2.969.684) Oltre 35 milioni di euro per assunzioni di infermieri di famiglia a tempo indeterminato. Anche in questo caso ne citiamo aziende territoriali tra le più grandi ( Asl Citta di Torino – 7.091.986, Asl TO 3 – 4.729.198, Asl TO 4 – 4.177.239) Circa 20 milioni di euro per assunzione a tempo indeterminato per l’assunzione di personale per l’implementazione delle terapie intensive. Un esempio su tutte, la Citta della Salute che ha ricevuto la cifra di 3.461.077,39 euro”.
“La nostra richiesta era quella di sapere come, risorse che lo stato aveva attribuito al Piemonte con precise finalità, fossero stati spesi, o come fossero stati utilizzati – spiega ancora il segretario Nursind – Lo avevamo chiesto alle aziende ma ieri la Regione ci ha risposto solo su come sono state distribuite. Lo richiederemo alle aziende e in assenza di risposte non esiteremo ad inoltrare un esposto alla procura della Corte dei Conti regionale dalla quale nei giorni scorsi abbiamo appreso che sono stati fatti zero investimenti, probabilmente sulla pelle del personale e dei cittadini”.
“Ritornando agli incentivi, proprio nella giornata di ieri, abbiamo invitato le aziende sanitarie regionali, attraverso una nota, di prevedere una quota di riconoscimento per coloro che prestano la loro opera nei servizi di emergenza ed in particolare nei DEA – conclude Coppolella –, visto il carico e le ormai impossibili condizioni di lavoro, i rischi, le minacce e le aggressioni che ogni giorno arrivano. Apprezziamo a tale proposito quanto già fatto dal direttore generale dell’Aso San Luigi che ha fatto una proposta in tal senso investendo risorse per questo personale”.
Gli fa eco Gabriele Montana per Nursind Asti: "I finanziamenti destinati all'Asl di Asti, ovvero 3 milioni e 203 mila euro, sono stati spesi? E come sono stati spesi?" Lunedì 8 agosto è previsto un tavolo politico in cui la direzione generale si confronterà con tutte le sigle sindacali, che chiederanno riscontro di queste spese.