Nell’attesa di sapere – dopo che saranno stati scrutinati tutti i voti validi e che verranno effettuati tutti i calcoli necessari – se e quali candidati ‘locali’ sono riusciti a ottenere le preferenze necessarie per accedere al nuovo Parlamento, possiamo comunicarvi le percentuali finali di voto nell’Astigiano.
Dove, a fronte di un dato provinciale che alle 19 si attestava al 53,07%, alla chiusura dei seggi hanno usufruito del diritto-dovere del voto il 65,35% degli aventi diritto. Pertanto si è registrato un calo del 7,33% rispetto alle tornata elettorale del 2018.
Ad Asti città, dove alle 19 avevano votato il 50,99% degli elettori, la percentuale finale si è attestata al 62,48% con un calo di 7,89 punti percentuali rispetto alle precedenti Politiche.
EXIT POOL NAZIONALI
Su scala nazionale, tanto i primi exit poll diffusi alla chiusura delle urne quanto le proiezioni sui primi dati reali danno la coalizione di centrodestra in netto vantaggio, con Fratelli d’Italia, prima forza politica nel Paese e forza trainante dell’intera coalizione, a fronte di una Lega fortemente ridimensionata e Forza Italia che si attesterebbe su una percentuale ad una sola cifra.
Sul fronte opposto – sempre che exit poll e proiezioni trovino conferma nello spoglio delle schede – il Partito Democratico si conferma forze egemone della coalizione di centrosinistra, lasciando agli altri partiti di coalizione percentuali estremamente risicate. Anche se il considerevole calo percentuale rispetto alle Europee del 2019 pone serie perplessità sulla stabilità di Enrico Letta alla guida del partito.
Una ‘mannaia percentuale’ che, sulla carta, si abbatterebbe anche sul Movimento 5 Stelle, che nel 2018 stravinse le precedenti elezioni. Nel caso dei pentastellati – che gli exit poll indicano intorno tra il 13,5 e il 17,5%, ovvero circa la metà dello straordinario risultato ottenuto alle precedenti Politiche – va però tenuto conto che fino a qualche mese fa tutti i sondaggi li indicavano in caduta libera. Pertanto va dato loro atto che la campagna elettorale impostata dal leader Giuseppe Conte e dal suo staff pare aver consentito una ripresa impensabile fino a non molte settimane fa.
Gli exit poll e le proiezioni indicano altresì un risultato decisamente lusinghiero anche per il terzo polo composto da Azione e Italia Viva che, pur non riuscendo a raggiungere la percentuale a doppia cifra auspicata da Carlo Calenda, vi andrebbe ragguardevolmente vicino.