Ottobre nell'Astigiano è un mese di festa per il mondo del vino, ricco di signore manifestazioni un po' in ogni dove. Mondo vivace e in bella crescita. Ottobre è anche il mese di Anticipazioni Tre Bicchieri, dalla guida del Gambero Rosso che premia i migliori vini d'Italia.
Quelle sul Piemonte parlano di 78 premiati, di cui undici nell'Astigiano: due Barbera d'Asti, due Grignolino d'Asti, due Ruchè, due Nizza, un Moscato d'Asti, un Alta Langa e un Piemonte Pinot Nero. Trentatré bicchieri che raccontano qualità e successi, signore basi per dare continuità al crescere del turismo enogastronomico anche nel nostro territorio.
Quando poi parliamo di Guida ai Vini d’Italia del Gambero Rosso, non a caso detta The Italian Wine Bible, parliamo del punto di riferimento per il mondo enologico italiano e non solo, tradotta in inglese, tedesco, cinese e giapponese, e le valenze di vettore turistico sono subito evidenti.
Detto questo, proviamo a giocarci sopra. Proviamo a ipotizzare un circuito che porti in giro per l’Astigiano enoturisti a caccia dei nostri Tre Bicchieri. Agli undici vini premiati corrispondono undici cantine da visitare, un tot di persone da conoscere e dieci posti bellissimi da scoprire con l’occasione.
Partiamo da sud ed ecco che l’Alta Langa Brut Blanc de Blancs 2018 di Colombo ci accompagna nell'impianto medioevale del centro storico di Bubbio, con tanto di antico castello, quello dei Marchesi del Vasto e del Carretto, e nell’arte contemporanea del Parco scultoreo Mayer. Pochi chilometri per dedicarci a un grande rosso, il Piemonte Pinot Nero Fra 2016 di Isolabella della Croce, a Loazzolo.
Altro posto spettacolare dove boschi e natura la fanno magnificamente da padroni, immergendoci, al cambio di ogni stagione, in colori odori e mistiche uniche e diverse. Scendiamo poi verso Canelli per degustare il Nizza Pomorosso 2019 di Coppo e cogliere l’occasione di scendere, ancora, tra gli infiniti spazi delle Cattedrali Sotterranee e, all’opposto, di salire fino in cima alla romantica Sternia a riempirci, dalla colma, di tutto il bello che ci circonda.
Per godere dell’altro Nizza premiato, l’Epico Riserva 2019 di Pico Maccario, c’è da fare un po’ più di strada, nulla di che, giuro, fino a Mombaruzzo, fino al suo borgo medioevale, al suo castello e agli amaretti di Moriondo.
Altro vitigno e vini, altri posti da girare a ruota della Barbera d’Asti. Regina del territorio che ha trovato nel Frem 2020 di Scagliola Sansì da Calosso, e nel La Villa 2021 della Tenuta Olim Bauda di Incisa Scapaccino due belle conferme di grandi potenzialità e alto valore. I loro borghi sono tra gli imperdibili, per colline e panorami, per castello e crutin a Calosso, per castello e Santuario Virgo Fidelis a Incisa Scapaccino. E ancora, un grande uvaggio ritrovato, il Grignolino, che di anno in anno cresce in convincimento e gradimenti.
I due premiati sono a Mombercelli, con il Grignolino d’Asti 2021 del sempre grande Luigi Spertino, e a Grazzano Badoglio con il Grignolino d’Asti Monferace 2017 della Tenuta Santa Caterina. Che dire dei posti se non: bellissimi. A Mombercelli da non perdere il giro tra bottiglie giganti in location da urlo e a Graziano Badoglio tra testimonianze d’arte e monumenti d’eccezione come l’imponente abbazia benedettina, complesso architettonico risalente a prima del Mille.
Si chiude o si inizia o a metà giro, a libera scelta, basta non perderci di passare a Castagnole delle Lanze e a Castagnole Monferrato. Due luoghi spettacolo, accomunati giusto da un pezzo di nome. Nel primo, impossibile non fermarci a rimirare il circondario dalla cima della torre dei segnali, quella voluta a fine Ottocento dal conte Paolo Ballada di San Robert.
Assieme alla torre e al suo ben curato parco lì il vino da degustare è il Moscato d’Asti Casa di Bianca 2021 di Gianni Doglia. Magico. Castagnole Monferrato invece, oltre ad essere a nord di Asti, è terra di Ruchè, raro vitigno autoctono tanto da aver ottenuto la docg come Ruchè di Castagnole Monferrato. Due i premiati da incontrare: Ferraris, per il suo Clàsic 2021, e Montalbera per il Laccento 2021.
Tra una degustazione e l’altra ci aspetta un altro affascinante borgo, la scoperta di alcuni dei suoi tanti crutin e delle tre tele del Moncalvo che arricchiscono gli interni della parrocchiale.
Fine.