Il responso arriverà a gennaio. Asti spera di diventare Capitale della Cultura 2025 e oggi ha presentato il dossier di 64 pagine, consegnando una copia agli assessori regionali Vittoria Poggio e Fabio Carosso.
Del resto le potenzialità culturali di Asti sono immense: dalla storia, ai musei, il Palio, eventi, realtà di aggregazione e molto altro.
Cinque le commissioni di lavoro, "Sentieri culturali" "capitanate" dal manager Roberto Daneo che ha redatto il dossier: Ambiente e Territorio (Marco Pesce), Arte e Cultura (Donatella Gnetti), Folklore e Tradizione (Maria Grazia Bologna), Volontariato culturale (Francesco Marzo e Carlo Picchio) e Turismo, Sport e Benessere (Mauro Carbone).
Dopo la conclusione dell’iter che ha portato alla stesura del relativo dossier, trasmesso al Ministero della Cultura lo scorso 13 settembre, oggi la presentazione del lavoro al Teatro Alfieri con, in platea, il mondo della cultura e non solo.
Aperto dai concetti del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e del Papa (che sarà ad Asti tra un mese esatto), il dossier è stato presentato dallo stesso Daneo.
Sul palco anche Veronica Fassio di Sole Kid event che ha disegnato il logo e Luca Tomatis che ha scritto un pezzo rap su Asti, il suo territorio e la sua cultura.
"Ci abbiamo lavorato tantissimo, spiega l'assessore alla cultura Paride Candelaresi, gareggiamo con altre 14 realtà e il titolo è particolarmente evocativo 'Dove si coltiva la cultura'. Asti è con le Langhe e Monferrato. Serve fare rete, questa è la nostra idea di territorio. Il lavoro si è concretizzato in un progetto organico, speriamo fortemente di vincere. Siamo riusciti a trasmettere entusiasmo alla città, abbiamo abbandonato l'idea di seconditudine che spesso ci ha contraddistinto".