Attualità - 21 ottobre 2022, 07:30

Col gas alle stelle si torna alla stufa, ma deve essere di ultima generazione

Dal 1° ottobre 2019 le nuove installazioni sul territorio regionale ammettono unicamente generatori classe 4 stelle o superiore

Col gas alle stelle si torna alla stufa, ma deve essere di ultima generazione

Per risparmiare sui costi energetici e tenere le bollette sotto controllo, in molti stanno pensando di scaldare le loro case con caminetti e stufe a legna. Il pellet invece è decisamente meno in voga per i prezzi quasi triplicati rispetto allo scorso anno (secondo i dati di Altroconsumo, un sacco da 15 kg è passato da circa 5 euro a 12 euro in media di ottobre, con punte che sfiorano i 25 euro).

È davvero conveniente la legna? E soprattutto, quali stufe e caminetti è possibile utilizzare senza incorrere in pesanti multe?

Forse non tutti sanno che in Piemonte è in vigore una normativa del 2018, aggiornata nel 2021, che disciplina i generatori di calore a biomassa legnosa, con restrizioni di utilizzo e installazione progressive, nell’ottica del contenimento delle emissioni in atmosfera e del miglioramento della qualità dell’aria. Tutto frutto dell’accordo di programma per l’adozione congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano. In estrema sintesi è vietato l‘utilizzo di stufe e caminetti che non siano di ultima generazione. Le multe per chi non rispetta la normativa vanno da 500 a 5.000 euro.

I generatori di calore a biomasse possono essere caminetti aperti, camini chiusi - inserti a legna, stufe a legna, cucine a legna, stufe ad accumulo, stufe, inserti e cucine a pellet – termostufe, e caldaie con alimentazione a pellet o a cippato.

Nello specifico la delibera piemontese prevede che:

Dal 1° ottobre 2019 in tutti comuni del territorio regionale è vietato installare generatori di calore alimentati a biomassa legnosa aventi una potenza nominale inferiore a 35 kW con classe di prestazione emissiva inferiore alle 4 stelle.

L'utilizzo in presenza di altro sistema di riscaldamento nei comuni appartenenti alle zone 'Agglomerato di Torino', 'Pianura' e 'Collina' richiede generatori di calore alimentati a biomassa legnosa aventi una potenza nominale inferiore a 35 kW con classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle.

Dal 1° ottobre 2019 se si compra un generatore di calore a biomassa e lo si vuole installare, lo stesso deve essere almeno a quattro stelle.

L'utilizzo di pellet su tutto il territorio regionale ammette solo la classe A1.

Queste sono le misure permanenti.

Tra le misure temporanee invece, l'utilizzo in presenza di altro sistema di riscaldamento e con “semaforo arancio” attivo nei comuni appartenenti alle zone 'Agglomerato di Torino', 'Pianura' e 'Collina', prevede solo generatori classe 5 stelle.

Su alcuni giornali si è data notizia di deroghe temporanee al vaglio di alcune Regioni per far fronte agli aumenti spropositati dei costi energetici, ma al momento non c'è nulla di ufficiale.

Per incentivare la sostituzione di generatori alimentati a biomassa legnosa obsoleti con generatori di calore certificati e innovativi, la Regione Piemonte ha approvato un bando per il cofinanziamento destinato a proprietari di unità immobiliari utilizzate come abitazione principale. In particolare, è previsto un contributo di 1.500 euro per l’acquisto di stufe e termocamini appartenenti alla classe 5 Stelle, 3.000 euro per l’acquisto di caldaie, appartenenti sempre alla classe 5 Stelle.

Le domande possono essere inviate via Internet fino alle 12 dell’ 1 settembre 2023 (fatte salve eventuali comunicazioni di chiusura o sospensione connesse con la disponibilità delle risorse assegnate al bando), esclusivamente compilando il modulo telematico disponibile in Servizi Online Regione Piemonte.

Cristina Mazzariello

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