Cultura e tempo libero - 03 novembre 2022, 10:30

Vacanze nell’Astigiano spinti dai valori di un archivio

L’odierna presentazione della digitalizzazione dell’archivio storico comunale ci fa guardare avanti con la bella sensazione di chi è capace di guardarsi indietro

Una delle miniature del Codex Astensis in via di digitalizzazione

Una delle miniature del Codex Astensis in via di digitalizzazione

Ad Asti oggi si deve brindare. Il progetto di digitalizzazione documentale in presentazione tra poco nell’affascinante palazzo Mazzola, sede dell’Archivio Storico Comunale, merita senza ombra di dubbio lo stappare.

Il progetto è stato giustamente denominato DigitAsti. Sì, giustamente considerata la varietà e la ricchezza dell’oggetto del digitalizzare: l’enorme e antico in diverse sue parti archivio storico della nostra città. Come dire Asti in digitale. Il bell’annuncio arriva in un momento certamente importante, con il capoluogo ancora a dover ritrovare centralità territoriale e a cercare di far emergere i valori del suo patrimonio culturale, storico e artistico.

E’ indubbio che rendere facilmente fruibile una ricca serie di perché Asti sia Asti non è cosa da poco. Signora opportunità per coinvolgere la Comunità con un moderno racconto sulle nostre origini, che sono poi quanto ci lega e molto di quanto possa motivare e sostenere sviluppo. Racconto di posti, cose e persone, testuale, ma anche tanto per immagini, vista l’enorme quantità di fotografie fino ad oggi praticamente non esistenti. E poi volete mettere quanto ci si potrà giocare ad incuriosire e attrarre turisti? Quali e quante storie si potranno sciorinare sui social? Quanti inviti ad approfondire e scoprire, quanti eventi e quante mostre? Insomma tantissime potenzialità per porre, finalmente, la dovuta attenzione sulla nostra città.

Nell’attesa di leggere sui media locali, tra oggi e domani, i particolari e i tempi del progetto, ci tengo a dar senso a quanto sopra con un sommario elenco di quello con cui avremo presto piacere di confronto. Prima di tutto due preziosi codici medievali miniati, il Codex Astensis con le sue 105 miniature “di territorio” e il Codex Statutorum. Oltre 2.000 cartine e mappe, centinaia di pergamene e documenti vari, più di 2.500 documenti antichi che vanno indietro sino al XVI secolo, una marea di bellissimi manifesti e quasi 70 mila registri di stato civile. Gran finale, decine e decine di migliaia di negativi, lastre e stampe fotografiche, tra cui le 200.000 che compongono il fondo fotografico donato qualche anno fa al Comune da AstiFoto.

Tantissimi frammenti di vita della nostra città, eventi, luoghi, persone, passaggi e scelte storiche, uniti ad insieme, permetteranno di modulare meglio il futuro, forti di più conoscenza diffusa del passato.

Davide Palazzetti

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