Il travolgente mondo di Giovanni Boldini, pittore ferrarese con la capacità unica di raccontare un’epoca straordinaria, ci aspetta, dal prossimo 26 novembre, a Palazzo Mazzetti.
Artista italiano tra i più noti e di valore a cavaliere di due secoli di forte cambiamento, Ottocento e Novecento, celebrato con un’imperdibile mostra, sotto casa: Boldini e il mito della Belle Époque. Un’abbondante ottantina di signore opere, di ritratti di signore. Nobildonne come la principessa Eulalia o Olivia Concha de Fontecilla. Nobildonne che si affacciano dai suoi quadri come fanciulle eteree, affascinanti fémmes fatales, dame in abito da sera, tra sete e organze, velluti e taffettà. Donne. Nobili e borghesi, rappresentate al massimo della loro femminilità, sempre piene di personalità. Divine creature ritratte con sciabolate di colore veramente uniche per trovare modernità nei corpi dinamici e classicità nelle apparenze, intime e misteriose, che caratterizzavano diverse signore dell’epoca.
Non vedo l’ora di confrontarmi con la Signora bionda in abito da sera, con la Signora in rosa, con la Principessa Eulalia di Spagna, e con tutte le altre. Non vedo l’ora di assaporare il senso estetico, irripetibile e irripetuto, di un momento storico così vivace e il gusto nuovo di Boldini per la moda del tempo. Non a caso, definito da Vogue nel 1931 il pittore dell’eleganza.
Non vedo l’ora di cogliere la, rara, capacità dell’artista di trasferire sulla tela le emozioni più nascoste delle sue modelle, le emozioni delle sue fragili icone. Non vedo l’ora arrivi il giorno dell’inaugurazione.