Anche se numericamente gli anni di attività sono 22, causa pandemia che ha costretto a rinviare la ricorrenza, il PIAM di appresta a festeggiare l’importante traguardo dei 20 anni di vita. E lo fa con un evento che è nel contempo l’occasione per presentare il proprio primo Bilancio Sociale.
L’importante appuntamento è in programma mercoledì 7 dicembre a Villa Quaglina (frazione Valle Tanaro 73, Asti). Si inizierà, alle 10, con un momento di confronto sulla storia e le attività della onlus, “PIAM 20 + 2, Il Bilancio Sociale di quello che abbiamo fatto e di quello che faremo”, cui parteciperanno i fondatori Alberto Mossino, Princess Okokon e i responsabili delle equipe dell’accoglienza.
Alle 11.30 è in programma la tavola rotonda “L’accoglienza come motore di sviluppo locale”, con Simona Tondelli, prorettrice dell’Università di Bologna; mons. Marco Prastaro, vescovo di Asti; Maurizio Rasero, sindaco di Asti; Osvaldo Milanesio, responsabile Settore Diritti e Politiche Sociali Regione Piemonte e Simona Sordo, Missione Collaborare per l’inclusione – Obiettivo Persone della Fondazione Compagnia di San Paolo. A seguire il brindisi.
Una festa, dunque, ma soprattutto un’occasione di riflessione, con le persone che in questi anni hanno accompagnato e sostenuto il PIAM, contribuendo a “viaggiare insieme” da vicino o da lontano.
“Sarà un’occasione – affermano i promotori della giornata – per ragionare sull’accoglienza che vorremmo, attenta al territorio, che crea sviluppo e coesione sociale. Per ragionare su chi siamo e dove vogliamo andare. Sul fare impresa sociale oggi”.
DENTRO IL PIAM
Progetto Integrazione Accoglienza Migranti, è una comunità, un’idea, una visione. Una realtà, nata e cresciuta ad Asti, che è diventata negli anni modello e punto di riferimento in tema di lotta alla tratta e accoglienza a livello nazionale: ha contribuito a scrivere le linee guida per la presa in carico delle vittime di tratta che oggi segue il Sistema di Accoglienza Nazionale (SAI, ex Sprar), ed è capofila della Rete Antitratta in Piemonte. Si occupa di questi temi dal 2000, con interventi integrati e programmi di protezione sociale a favore di donne e uomini vittime di tratta e sfruttamento. Dal 2011 sono stati avviati progetti di accoglienza e integrazione per richiedenti asilo, profughi e rifugiati.
I PRINCIPI GUIDA
• I diritti Accogliamo le persone mettendo al centro i loro diritti, il diritto alla formazione e a costruire un futuro di autonomia e integrazione.
• I bambini Sviluppiamo spazi e percorsi educativi per i bambini che accogliamo, perché non sono solo i figli dei migranti e delle vittime di tratta, sono i cittadini di domani.
• Lo sviluppo locale Proponiamo un’accoglienza che porti sviluppo locale, valore aggiunto al territorio, anche attraverso la terra, la riscoperta e la coltivazione di antiche colture.
• Un modello Progettiamo metodi e linee guida per l’accoglienza che possano essere esportati: per condividere e far viaggiare le esperienze.
I NUMERI
I numeri non sono tutto, ma raccontano molto della Onlus: in 20 anni di storia (+2!) hanno accolto oltre 800 persone. Hanno un bilancio di 2.225.871 euro (totale proventi e ricavi nel 2021). Dal 2002 al 2021 hanno ricevuto e reinvestito sul territorio di Asti e provincia contributi per 14.525.877 euro. Dal 2002 ad oggi hanno lavorato con la Onlus, svolgendo un lavoro di qualità e contribuendo a sviluppare i progetti e i servizi dell’associazione, 54 persone, molte delle quali impegnate ancora oggi.
Una percentuale, tra tante cifre, particolarmente rappresentativa è quella dei tirocini formativi delle persone accolte trasformati in contratti di lavoro, che ha raggiunto il 63%. Simbolo di un’accoglienza che è finalizzata all’autonomia e all’emancipazione delle persone: i componenti dello staff lavorano perché una volta uscite dai programmi abbiano gli strumenti professionali e culturali per “navigare” da sole.
UNA FAMIGLIA CHE CRESCE E SI EVOLVE: NASCE LA APP DI PIAM
Da 20 anni, più due, "siamo come una famiglia - affermano i responsabili della Onlus - Che lavora per dare una famiglia a chi l'ha persa: migranti, vittime di tratta, persone che grazie a noi possono costruire un futuro fatto di lavoro, libertà, dignità. E abbiamo bisogno di sostegno".
"Per questo - spiegano - abbiamo creato uno strumento per dare a tutti la possibilità di 'unirsi' alla famiglia, entrando a far parte della nostra rete di contatti, per costruire una cassa di risonanza capace di far sentire la nostra voce a sempre più persone".
Pertanto è nata una specifica APP, che consente di seguire passo dopo passo i progetti nel magazine, di fruire di contenuti multimediali esclusivi, di accedere alle esperienze che vengono organizzate e condividerne gli scatti con tutta la 'famiglia'.
Tutti i dettagli sono disponibili al sito: https://piamonlus.org/sostienici/