Sanità - 02 dicembre 2022, 19:01

Affollamento pronto soccorso del Piemonte incontro tra sindacati e dirigenza medica

"Ogni azienda ha presentato un piano secondo le proprie peculiarità tenendo conto delle linee di indirizzo regionali, ma non si conoscono i risultati"

Affollamento pronto soccorso del Piemonte incontro tra sindacati e dirigenza medica

Riceviamo e pubblichiamo una nota congiunta dei sindacati della Sanità: 

FP CGIL PIEMONTE CISL FP PIEMONTE UIL FPL PIEMONTE (Massimo ESPOSTO) (Alessandro BERTAINA) (Antonio DI CAPUA) FIALS PIEMONTE NURSIND PIEMONTE NURSING UP PIEMONTE (Daniele BALDINU) (Francesco COPPOLELLA) (Claudio DELLI CARRI) FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN UIL FPL MEDICI PIEMONTE ANAAO ASSOMED PIEMONTE (Clara Lisa PERONI) (Emiliano Mazzoli) (Chiara RIVETTI) FEDERAZIONE CIMO FESMED PIEMONTE AAROI EMAC PIEMONTE FASSID PIEMONTE FVM PIEMONTE (Sebastiano CAVALLI) (Gilberto FIORE) (Gianpaolo DI ROSA) (Maurizio BOLOGNA)

Oggi a seguito di una richiesta di incontro delle organizzazioni sindacali del comparto sanità e della dirigenza medica ha avuto luogo un incontro sull’annosa questione del sovraffollamento dei pronto soccorso e specificamente sulle linee di indirizzo regionali relative al boarding, ossia, i pazienti costretti a stazionare in pronto soccorso in attesa di un posto letto.

Ricordiamo che le linee di indirizzo regionali per la gestione del boarding, colpevolmente non discusse preventivamente con le organizzazioni sindacali, sono state emanate nel mese di agosto ed imponevano alle aziende un piano per il sovraffollamento dei pronto soccorso da consegnare improrogabilmente alla stessa regione entro il 7 settembre.

A distanza di oltre tre mesi dall’adozione dei piani aziendali e in previsione del periodo invernale che come sempre si preannuncia non privo di criticità, abbiamo chiesto quali siano stati i risultati e quale tipo di valutazione sia stata fatto a seguito degli stessi.

Ad oggi purtroppo non è dato saperlo, se non apprendere, come peraltro altro già sapevamo, che ogni azienda ha presentato un piano secondo le proprie peculiarità tenendo conto delle linee di indirizzo regionali.

Non sappiamo se ne hanno dato applicazione e non sappiamo, cosa più importante, quale risultato abbiano prodotto. Abbiamo ribadito congiuntamente come sia necessario una visione d insieme del fenomeno, che ad oggi riteniamo essere carente, a cominciare dalla medicina territoriale, anche in virtù dei fondi stanziati dal PNRR per la riorganizzazione della sanità regionale, e a finire con la difficoltà dei reparti nel dimettere in strutture di post-acuzie.

Non possiamo pertanto dichiararci soddisfatti dall'esito dell'incontro, utile a ribadire nuovamente quali siano le criticità e alle risposte che servirebbero.

Al direttore

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