Cultura e tempo libero - 10 dicembre 2022, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo dove l’aglio aiuta

Puntata sulle valenze non solo gastronomiche del Bagna Cauda Day, evento che, pur se terminato a tavola, continua a tener banco altrove

La varietà del Bagna Cauda Day rappresentata dai partecipanti al "Bagna alla lavagna"

La varietà del Bagna Cauda Day rappresentata dai partecipanti al "Bagna alla lavagna"

Il carattere forte e vero dell'evento più profumato d'autunno non è più nell'aria. Il Bagna Cauda Day 2022 si è concluso, alla grande, domenica scorsa. Eppure relegare il suo inizio e fine al solo sedersi a tavola davanti a migliaia di profumati fujot non può che dirsi riduttivo. Che l'evento non sia solo la grande sagra di un piatto iconico è noto e le tangibili dimostrazioni sono tante. Mi piace ricordarne qualcuna. Mi piace enumerarle quasi fosse un tutorial, spero utile anche ad altre manifestazioni astigiane.

Comincerei con la valenza di vettore turistico, tanto utile dalle nostre parti, nel dare notorietà ad Asti e all’Astigiano, assieme al ridare valore a un grande piatto di tradizione e convivialità. Notorietà portata avanti con quantità e qualità della comunicazione a supporto, rivolta ad un bacino sempre più ampio e attenta a dare e prendere valore da sponsor e trade, i 150 locali partecipanti.

Che dire poi della felice scelta di creare ad Asti un Bagna Pax, uno dei momenti più significativi di questa edizione. Incontro tra la locale comunità russa e diversi profughi ucraini. Saggia scelta per toccare la cronaca internazionale con una bella luce di sociale, cosi vicina ai giusti pensieri di un Papa Francesco di cui già si sperava la visita astigiana. Il Bagna Cauda Day ha poi permesso di lanciare un bando di borse di ricerca destinate a giovani e meno giovani che avessero voglia e capacità di scavare nella storia del nostro territorio. Dieci premi intitolati a Luciano Nattino, frutto dell’alleanza con quattro primarie aziende vitivinicole astigiane, sponsor della manifestazione.

Come non scordare che sedersi davanti a fujot e verdure sia stato anche supportare la realizzazione di un grande parco pubblico a ridosso del centro di Asti, a Viatosto: il Bosco degli astigiani. Idea nata e promossa all’associazione Astigiani, che ha trovato e troverà risorse nell'evento più profumato d'autunno. E ancora, un premio, il Premio Testa d’Aj, assegnato ogni anno a esponenti del mondo culturale, del giornalismo e dell’enogastronomia che abbiano lasciato un segno uscendo dal coro. Quest’anno, Piero Bava, i coniugi Calabrese, Carlotta Gamba e Carlotta Castelnovi lo hanno ricevuto poco prima che si spegnessero i lumini nei fujot, domenica sera.

E arriviamo a ieri con la premiazione dei lavori prodotti delle 28 classi che hanno partecipato alla ricerca “Bagna alla lavagna”. Iniziativa di coinvolgimento dei più giovani, quest'anno sui temi della salute alimentare, prendendo spunto dalla ricetta della bagna cauda. Mentre tanti preparavano e tantissimi degustavano, c'era anche chi studiava. Durante la presentazione del n° 41 di Astigiani, svoltasi ieri, l’ampio spazio dedicato alla loro partecipazione è l’ultimo esempio, per ora, di come dare un bel corpo ad un signor evento. Bravi, bravi, bravi.

Davide Palazzetti

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