Attualità - 18 dicembre 2022, 12:38

Preoccupazione di NurSind Piemonte per la definizione dei tetti di spesa del personale

"A guadagnarci le aziende che hanno assunto di più, come Mauriziano, Cuneo 2, Aso Novara"

Preoccupazione di NurSind Piemonte per la definizione dei tetti di spesa del personale

Il sindacato NurSind Piemonte esprime preoccupazione per la definizione, da parte della Regione Piemonte, dei tetti di spesa del personale sanitario.

Di seguito il testo integrale della nota della segreteria regionale:

"La DGR 46 – 6202 ha approvato i piani di fabbisogno triennali del personale delle aziende sanitarie regionali per il triennio 2022 -2024 e i tetti di spesa per lo stesso triennio.

Tenuto conto che il nuovo vincolo di spesa del personale può essere incrementato del 10% ai sensi del art. 11 comma 1 del DL 35/19 e che con DGR 39-5493 era stato previsto un incremento del 2% nel 2022, il 3% nel 2023 e del 5% nel 2024 dei tetti di spesa delle stesse aziende.

Considerata la deroga in mancanza di risorse economiche per l’anno corrente, le risorse sono slittate al 4% per il 2023 e del 6 % per il 2024.

La dgr in questione, attraverso una rimodulazione, non condivisa, assegna i tetti di spesa del personale del 2022 con criteri legati alle risorse effettivamente utilizzate, anche laddove, in alcuni casi si sia autorizzato a sforare il tetto di spesa.

In sostanza, in modo esemplificativo, per l’anno 2022, se una azienda sanitaria regionale aveva negli anni precedenti un tetto di spesa per il personale del valore di 100 e ne ha utilizzati solo 80, il tetto assegnato per il 2022 sarà di 80 e l’incremento del 4% del 2023 e del 6% del 2024 sarà riparametrato su 80.

Il risultato sarà che queste aziende avranno meno soldi di prima per le assunzioni di personale, finanche con l’incremento previsto per il 2023 -2024, potrebbero avere meno risorse di quelle attuali e minori possibilità assunzionali.

La prima domanda da porsi e che dovrebbe porsi innanzitutto la Regione è: Perché non sono stati utilizzate le risorse assegnate vista la necessità di reclutare personale che ancora tutt’ora permane?

Ora, considerato che non siamo un’azienda di scarpe ma parliamo di aziende sanitarie regionali, la regione oltre a porsi questa domanda, invece di tagliare le risorse, dovrebbe chiederne conto, perché se non sussistono ragioni oggettive, rispetto a chi invece lo ha fatto, qualche valutazione andrebbe fatta sull’operato delle aziende.

Forse, proprio perché stiamo parlando di servizi sanitari e non stiamo giocando a monopoli per vedere chi è più bravo o più furbo tra le amministrazioni, invece di ridurre il tetto di spesa, bisognerebbe obbligare ad utilizzare i soldi che non sono stati spesi per assumere personale.

Qualche esempio rispetto a quanto invece ci era stato prospettato solo qualche settimana fa dalla stessa regione e che rispecchiava quanto previsto dagli accordi.

ASL Città di Torino

Sul 2020 € - 831.105 e per effetto dell’incremento su un tetto inferiore

Sul 2023 € -1.187.973

Sul 2024 € - 1.729.828

ASL TO4

€ - 920.923 Sul 2022 e per effetto dell’incremento su un tetto inferiore

€ - 1.409.196 sul 2023

€ - 2.226.665 sul 2024

ASL AT

€ - 302.741 anno 2022 e per effetto dell’incremento su un tetto inferiore

€ - 577.943 anno 2023;

€ - 1.161.296 anno 2024

AOU San Luigi

€ - 253.016 anno 2022 e per effetto dell’incremento su un tetto inferiore

€ - 638.426 anno 2023

€ - 1.533.451 anno 2024

AL 2022

-1.672.452 ASL AL 2022

A guadagnarci le aziende che hanno assunto di più, come Mauriziano, Cuneo 2, Aso Novara, quest’ultima con un più quattro milioni.

Le altre che non lo hanno fatto, magari più concentrate sul personale covid, con spesa che resta fortunatamente extra tetto, perderanno risorse importanti e avranno minori capacità assunzionali. Risorse infatti che non potranno essere ricomprese nei futuri tetti di spesa e che quindi andranno perse, semplificando, personale che perderemo".

"Con questa dgr - dichiara il segretario territoriale Nursind di Asti Gabriele Montana - vengono premiati i direttori regionali che hanno avuto più coraggio, più in grado di spendere il budget e assumere. Per chi non ha speso tutti i soldi, oltre al danno la beffa, perché quegli organici rimangono in carenza di personale e quei soldi risparmiati vanno ad altre aziende".

"In merito - aggiunge Montana - do ragione a Coppolella quando dice alla Regione che deve chiedere ai direttori perché non hanno speso quei soldi a disposizione in bilancio. Per ciò che riguarda Asti noi abbiamo chiesto in questi ultimi anni un po' più di coraggio alla direzione generale, e abbiamo spinto per fare assunzioni e portare gli organici al livello più alto in modo da sostenere servizi e unità operative".

"Non più tardi di ottobre - conclude Montana - quando ci siamo accorti che nella relazione del fabbisogno che l'Asl di Asti manda in Regione ci sono considerati 45 infermieri DS quando poi, facendo i conti, ce n'erano molti meno. Ed infatti da lì a breve la direzione generale ha prodotto una delibera con sedici assunzioni".

Comunicato stampa

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU