Sanità - 28 dicembre 2022, 12:19

Il 16 gennaio 2023 partirà il cantiere dell'ospedale Valle Belbo per circa 57 milioni di euro

Il presidio sarà una "costola" del Cardinal Massaia, avrà un piano in meno del previsto e i soldi rimanenti andranno al Santo Spirito

Il 16 gennaio 2023 partirà il cantiere dell'ospedale Valle Belbo per circa 57 milioni di euro

Un ospedale efficiente che guardi, oltre l’aspetto di eccellenza sanitaria quello di sostenibilità e risparmio energetico.

Questa mattina al Foro Boario di Nizza si è fatto il punto sul futuro cantiere dell’ospedale Valle Belbo, dopo la firma dei giorni scorsi tra Asl e ditta Ruscalla, seguita all’approvazione da parte del Consiglio regionale del nuovo Piano di intervento  che ha permessi di consegnare l’area all’impresa costruttrice, sbloccando concretamente il cantiere di frazione Boidi, al confine tra Nizza e Calamandrana e facendo ripartire i lavori, fermi da oltre dieci anni.

Il cantiere partirà il prossimo 16 gennaio.

Il presidio ospedaliero “Valle Belbo”, collocato su un’area di 46.000 metri quadrati (di cui 6.400 coperti) ospiterà, al piano seminterrato: radiologia, farmacia, mensa, guardaroba, spogliatoi, locali tecnici e camera mortuaria; al piano rialzato: punto accoglienza, reparto dialisi, punto di primo intervento, tre blocchi di ambulatori specialistici, reparto recupero riabilitazione funzionale, altri studi medici, direzione sanitaria e amministrativa; al piano primo: 83 posti di area medica (35 stanze doppie più 13 singole), sala del silenzio e punti di controllo infermieristico.

Nel presidio territoriale “Santo Spirito” di Nizza Monferrato, sono previsti casa della salute, ambulatori specialistici, punto prelievi, servizi riconducibili all’Area Psi (Serd, Psicologia, etc) ora localizzati in strutture esterne, servizi vaccinali e altri servizi specificamente territoriali.

Efficienza energetica e risparmio

Un ospedale che avrà una pompa a calore geotermica, con tubi che durante la stagione invernale assorbono calore dal terreno per usarlo poi nell'impianto e in estate, al contrario, cederà calore con un consumo ridottissimo di gas metano.

Tutti presenti per il momento "storico"

A raccontare i lavori e i progetti sono intervenuti proprio tutti: dal presidente della Regione Alberto Cirio, all’assessore alla Sanità, Luigi Icardi con gli astigiani Marco Gabusi e Fabio Carosso (vicepresidente della Giunta). In prima fila naturalmente il sindaco di Nizza, Simone Nosenzo, quello di Canelli, Paolo Lanzavecchia e di Calamandrana Fabio Isnardi, il presidente della Provincia, Maurizio Rasero, con tanti amministratori della zona e il direttore generale Asl Flavio Boraso.

“Essendo un cantiere fermo da anni, ha esordito Nosenzo, attendiamo certezze per i prossimi mesi , essendo i rappresentanti dei cittadini, abbiamo il dovere di dare loro buone notizie”, mentre il vicepresidente Carosso ricorda i suoi mandati da sindaco: “Quando ero sindaco, ricordo che l'ospedale di Nizza fosse già un grande problema. Una situazione come questa andava risolta, si è sempre concentrato tutto sull'ospedale di Asti. Noi da 10 anni dicevamo che non si poteva fare così, che non si tenevano conto alcune difficoltà come il trasporto ecc. Questo è il lavoro della politica: ascoltare i cittadini, i sindaci e il territorio. Sappiamo che ci sono tante persone anziane che non possono spostarsi”.

Fermo da dieci anni

Sottolinea Gabusi: “Abbiamo cercato per molto tempo di iniziare il progetto, ma qualcuno era contrario. Ringrazio l'assessore Icardi e il presidente Cirio per averci ascoltato”.

Ed è proprio Icardi a fare il punto dei lavori: “Abbiamo raggiunto tre obbiettivi fondamentali: il completamento dell’opera che era fermo da molti anni, l’aspetto clinico gestionale e la riqualificazione del Santo Spirito. Dal Pnrr arriveranno fondi per le Case di comunità e centri ospedalieri”.

Una storia che arriva da lontano quella del Valle Belbo con il primo atto del 19 Giugno 2007, poi si arriva fino al 18 febbraio 2021 quando il Consiglio regionale ha trovato 14 milioni per finanziare il progetto. Milioni che sono aumentati a 57 a dicembre.

Un piano in meno con soldi al Santo Spirito

Il presidio sarà una “costola” dell’ospedale Cardinal Massaia di Asti e avrà un piano meno del previsto per la normativa antisismica del 2018 e i soldi rimanenti andranno a Santo Spirito.

Totale dei lavori 53 milioni e 800mila e 3,7 milioni per i lavori esterni.

“Un momento grande e di orgoglio per la sanità piemontese – spiega il presidente Cirio - sbloccare e ridare vita a uno dei cantieri che sembravano infiniti che finalmente ha una data di fine: il 16 gennaio. Il primo dovere di un amministratore pubblico è quello di portare a termine le cose, anche se le cose sono state iniziati da altri assetti politici e precedenti amministrazioni. Da 3 anni a questa parte, quando sono entrato nella direzione, il problema del Piemonte erano i tantissimi cantieri bloccati, il dovere era quindi sbloccarli, in questi interventi molti erano a carattere sanitario. Il presidio di Nizza era diventato un emblema: non vogliamo più vedere niente del genere. Dopotutto sono soldi pubblici e nessuno vorrebbe rivivere scene del genere. I soldi sono stata la cosa più facile, nonostante la situazione di crisi, sulla sanità e sulla sicurezza dei piemontesi non si può badare a spese. Dal Covid sono emerse le cose buone (gli ospedali) e le cose cattive (i tagli che erano stati fatti). Oltre al presidio, è anche importante denotare il rinnovamento del Santo Spirito, e c'era bisogno di un ospedale sotto casa che permettesse di non ammalarsi”.

Il direttore generale Asl Boraso: “Eravamo riusciti a far ripartire numerosi ospedali, e arrivando qui abbiamo avuto questa brutta sorpresa. Perché mi ricordavano determinate scene che si vedono spesso nelle regioni del meridione, e non mi davo pace di rivivere queste scene. Non pensavo che fosse così complicato, tant'è che a momenti stavamo cedendo, ma essendo teste dure abbiamo fatto quasi l'impossibile”.

QUI il tour virtuale.

Martinelli - Neba

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