Attualità - 29 dicembre 2022, 13:12

Dossier carceri: tutte le problematiche della Casa di Reclusione di Asti [VIDEO]

Le ha illustrate la garante Paola Ferlauto, nell'ambito della presentazione del documento che illustra le carenze delle strutture piemontesi

Paola Ferlauto, Garante dei detenuti del carcere di Asti

Paola Ferlauto, Garante dei detenuti del carcere di Asti

In arrivo un milione di euro per interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, all'interno delle carceri del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. Ad annunciare la novità durante la conferenza di fine anno il garante regionale dei detenuti Bruno Mellano che, per voce dei colleghi che seguono i singoli penitenziari, lancia un appello: "Bisogna fare un monitoraggio attento e puntuale degli spazi reali. Noi abbiamo nelle nostre 13 carceri per adulti del Piemonte, a cui si aggiunge il minorile, delle aree inutilizzate, utilizzate male o abbandonate". "Prima di prevedere nuove costruzioni o interventi, anche con progettazioni innovative, - prosegue Mellano - occorre fare un monitoraggio. Questi soldi devono essere usati bene, con un progetto su cosa deve essere l'esecuzione penale".

Altro tema sul tavolo é la carenza di spazi per gli operatori - dagli psicologi, a chi si occupa del reinserimento lavorativo - all'interno delle carceri. "Ci sono delle progettazioni innovative - ha aggiunto il Garante - della Regione Piemonte, come lo sportello lavoro e multiservizi, che chiederanno già nei prossimi mesi alle carceri piemontesi di avere spazi per un incontro e colloquio con i detenuti". "Occorre che l'amministrazione penitenziaria nazionale facciamo uno sforzo per permettere a questi operatori di avere gli strumenti per poter lavorare", ha concluso.

Lasciando la parola ai colleghi che si occupano dei penitenziari nelle singole province, tra cui l’astigiana Paola Ferlauto, che ha enunciato le problematiche del carcere di Asti – Casa di Reclusione ad alta sicurezza che, a fronte di una capacità dichiarata di 205 detenuti, al 23 dicembre ne ospitava 296 – riportate anche nel dossier regionale.

Nel quale si legge che “La cronica carenza dei posti di lavoro interni per detenuti, accentuata dalla natura di Casa di Reclusione ad Alta Sicurezza, evidenzia le generali criticità strutturali dell'edificio che non appare idoneo ad ospitare attività lavorativa per i ridotti spazi dedicati all'attività trattamentale”.

Ma le problematiche del carcere di Quarto non sono finite qui, infatti vi figurano anche “evidenti perdite d’acqua e infiltrazioni nella struttura, relative anche una stanza dell’area di trattamento, da tempo inagibile causa infiltrazioni d’acqua”.

Da rivedere anche l’impianto elettrico della struttura e permane il problema degli spazi ridotti che si scontrano con la necessità di incrementare numero e qualità dei laboratori. Problema aggravato dal fatto che l’ipotizzato modulo “leggero” prefabbricato non è ancora stato realizzato.

“Continua a mancare un modulo esterno per l'accoglienza dei parenti in visita – scrive ancora la garante –, struttura da tempo segnalata come necessaria e urgente per i servizi igienici e macchinette con bevande calde/fresche. I garanti hanno più volte segnalato l'opportunità di questo progetto, sia all'attenzione del Comune che del PRAP (Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria, ndr.)”.

Un paragrafo a sé stante è relativo gli spazi dell’area sanitaria: “L'ambulatorio medico proposto l'anno scorso, posto a metà corridoio di servizio delle attività, non è stato realizzato”, spiega la garante. Che aggiunge: “Da un recente sopralluogo si è, però, potuto verificare che, sopra le tre stanze dell'infermeria esiste una semi-sezione, mezzo piano sopra, con ben 5 stanze attualmente inutilizzate, con il relativo locale docce e con una stanza per ambulatorio medico: questo spazio apparirebbe adeguato a un'assistenza continuativa per detenuti lungodegenti o in osservazione medica”. “Il suo ripristino e il suo utilizzo appaiono relativamente facili e con modesto intervento di denaro, ma sicuramente esigerebbe un rafforzamento del personale di presidio”, conclude la Ferlaudo.

Che nel dossier sottolinea, infine, le carenze di personale di polizia penitenziaria, dell’area trattamentale e dell'area amministrative e contabile.

Redazione (video intervista realizzata da Cinzia Gatti)

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