Dopo la nota del coordinamento Asti Est, i consiglieri comunali Malandrone (Ambiente Asti), Briccarello e Bosia (Uniti si può), hanno presentato un'interpellanza
Dai dati che emergono e dalle dichiarazioni sul patrimonio di ERP disponibile, l’edilizia residenziale pubblica, risulta residuale da poter far fronte a un 10% delle emergenze e in grado di soddisfare i bisogni di 10 famiglie a fronte di 600 domande.
"Non vi è una politica di recupero di patrimonio edilizio pubblico vuoto a fini abitativi, non vi è da anni una politica abitativa per la città".
Nell'interpellanza i consiglieri rimarcano che “esiste un vasto popolo a basso o nullo reddito, per cui l’unica soluzione abitativa possibile sarebbero, appunto, le case popolari, c'è inoltre un aumento delle persone in emergenza abitativa e le varie crisi (attenuate dal sostegno al reddito e dal blocco degli sfratti) stanno producendo un aumento di povertà".
Da prima del 2000 e fino al 2017 si era avuto un tavolo, quello delle emergenze, dove società civile, operatori e Istituzioni si confrontavano su emergenze, ma anche su politiche.
"Le associazioni ricordano che ad Asti qualche anno fa si era tentata l’esperienza dell’Osservatorio sull’abitare, un luogo di largo confronto per trovare soluzioni: è stato riunito due volte”.
Tale tipologia di Tavolo sembrava andare verso una visione complessiva sull’abitare, non soffermandosi solo sull’emergenza, ma aveva il fine di elaborare politiche da attuare, ma non è mai stato convocato, o quasi".
Nell'interpellanza Malandrone, Briccarello e Bosia chiedono quale sia la disponibilità di alloggi di edilizia popolare e per le emergenze abitative e con che percentuali si assegnano da graduatorie e da emergenza.
Inoltre chiedono di conoscere quanti nuclei famigliari in graduatoria hanno ottenuto una casa popolare, quante persone hanno usufruito dell’Agenzia Casa e il costo per il sostegno alla locazione.
"Quanti alloggi popolari sono attualmente vuoti in attesa di assegnazione e perché non è stato più convocato l’Osservatorio sull’abitare?", concludono.