Attualità - 08 febbraio 2023, 13:06

San Damiano si è fermata per un commosso ricordo del Carabiniere Scelto Stefanizzi

In occasione dell'annuale commemorazione del sacrificio del militare, ucciso durante una rapina l'8 febbraio 1988

Alcune immagini che documentano la cerimonia svoltasi in mattinata

Alcune immagini che documentano la cerimonia svoltasi in mattinata

Questa mattina si è svolta a San Damiano d’Asti l’annuale commemorazione del sacrificio del Carabiniere Scelto Ferdinando Stefanizzi, rimasto vittima dei malviventi che l’8 febbraio 1988 tentarono una rapina al locale Ufficio Postale.

Nel corso della commemorazione – cui hanno preso parte il prefetto di Asti, il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, esponenti di altre forze dell’ordine, numerosi amministratori locali e alunni delle scuole – il sindaco di San Damiano, Davide Migliasso, ha evidenziato ulteriormente l’eroicità del gesto di Stefanizzi, rimarcando “l'importanza del ruolo delle forze dell'ordine per la prevenzione e la sicurezza e la stretta collaborazione con le diverse istituzioni e le forze dell'ordine”.

La cerimonia è iniziata con la deposizione di una corona di alloro presso la targa apposta, in suo ricordo, in Piazza del Municipio. È poi proseguita con la celebrazione della santa messa nella chiesa di San Giuseppe.

Contestualmente, il primo cittadino ha fatto un richiamo ai caduti per la nazione a tutela dei cittadini e invitato a pregare per le vittime della guerra in Ucraina e del terremoto che ha recentemente colpito pesantemente Turchia e Siria.

LA RAPINA IN POSTA E LA MORTE DI STEFANIZZI

Erano le 12,35 dell'8 febbraio 1988 quando due sconosciuti, armi in pugno e calzamaglia sul viso, fecero irruzione nella piazza, davanti alla Chiesa barocca di San Damiano. Sulla loro auto un terzo complice.

C'era il mercato quel giorno. I due scesi da una Fiesta si diressero verso l' ufficio postale, pieno di persone. "Fermi tutti è una rapina" urlarono, come in un film, purtroppo era una terribile realtà.

Stefanizzi e il comandante Mancuso, in borghese, si precipitarono, Mancuso entrò nell'ufficio. I rapinatori si fecero consegnare 15 milioni di lire e li gettarono in una sacca.

Mancuso provò a seguirli ma fu scoperto e colpito con il calcio di una pistola, i banditi spararono in aria ed è a questo punto che Stefanizzi intervenne gridando, sparando in aria e gettandosi all'inseguimento.

Uno dei banditi si voltò e lo colpì in pieno petto, Mancuso provò ad intervenire, ma venne preso in ostaggio e liberato un'ora dopo, nelle campagne di Chieri, pesto e dolorante.

Fernando Stefanizzi morì in ospedale, ad Asti, poco dopo.

Redazione

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