La filosofia e le sue voci - 11 febbraio 2023, 09:00

Essere una biografia

Nuovo appuntamento con le riflessioni di Simone Vaccaro, per la rubrica "La filosofia e le sue voci"

Immagine elaborata da Arena Philosophika

Immagine elaborata da Arena Philosophika

Chiunque ha una biografia

Nishida Kitarō, Problemi fondamentali della filosofia 

Ritorniamo su Nishida Kitarō, il filosofo giapponese che più di ogni altri ha provato a  sintetizzare il pensiero Orientale con quello Occidentale. Quest'oggi veniamo posti direttamente al cospetto di una delle problematiche più decisive per l'intero pensiero filosofico: l'essere storico. La storia in sé solo apparentemente non presenta criticità. Il fatto che ci sia sviluppo temporale è acquisizione assodata. A confermarlo sono i libri di storia che si studiano a scuola. E le fonti archeologiche e artistiche che provengono direttamente da tempi remoti. E tutte le fonti documentali che sono giunte fino a noi attraversando i secoli. La storia sarebbe allora la sedimentazione di questi strati di passato che sommandosi lasciano tracce degli eventi trascorsi. La storia non sarebbe altro che queste tracce (il contenuto di ciò che è storico) e il processo di "tracciamento" (ciò che permette di riconoscere una traccia per quello che effettivamente è). Fare storia è inanellare la serie di tracce e conferirgli un senso, una direzione: un perché. Se tutto questo è quanto di più prossimo all'opinione irriflessa, le cose si fanno dannatamente più complesse se si cerca di comprendere filosoficamente il fatto stesso che ci sia storia. Perché vuol dire passare dalla storia alla storicità. 

La questione è immensa, ma ciò che mi preme sottolineare è che qui è presente uno snodo fondamentale: ammettere la storia, la possibilità stessa che si dia storia implica prendere una posizione nettissima rispetto al cuore della ricerca filosofica. Se, come abbiamo affermato più volte, la filosofia è il tentativo di questionare il reale, pensarlo storicamente significa che tale impegno è votato inevitabilmente al fallimento. E tale affermazione è facilmente spiegabile: se il reale si squaderna storicamente allora accoglierà in seno anche ciò che verrà, impedendo così ogni ricognizione di sorta. Il futuro resterà quel limite invalicabile contro cui cozza ogni nostro tentativo di comprensione totale. La storia così non è più solo ricostruzione del passato, ma apertura a ciò che sarà. La storia, intesa filosoficamente come storicità, è il processo che coinvolge passato, presente e futuro.

Ed è proprio questo che vuole dirci Nishida Kitarō affermando che ognuno di noi ha una sua biografia, personale eppure strettamente vincolata alle biografie di coloro cui ci imbattiamo. Avere una biografia è essere una biografia, è essere un fenomeno vivente che a partire dal presente - categoria fondamentale per l'intero pensiero Orientale - si estende nelle direzioni contrapposte di passato e futuro, del comprensibile di diritto e dell'incomprensibile di fatto. Avere una biografia è essere tridimensionale, è essere quello spessore che impedisce di fluidificare nel flusso continuo dello scorrere impetuoso l'individuo che verrebbe meno. Avere una biografia è essere plastico, è essere quella plasticità che fa sì che ci si riconosca nonostante, meglio ancora, grazie al-, lo scorrere temporale. 

Avere una biografia: essere-tempo. 

Simone Vaccaro

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU