Cultura e tempo libero - 01 marzo 2023, 11:00

"Freud. L'inconscio come opposto". Dal 10 marzo in commercio il nuovo libro del filosofo astigiano Mario Perniola

Il saggio è curato da Milosh Filippo Fascetti. Perniola è morto nel 2018

Mario Perniola

Mario Perniola

Dal 10 marzo sarà messo in commercio “Freud. L'inconscio come opposto (1892-1905)”, saggio del filosofo astigiano Mario Perniola, curato da Milosh Filippo Fascetti. 

Perniola, morto nel 2018, aveva prodotto il saggio relativo al pensiero di Freud a metà degli anni Settanta. Il saggio faceva parte di un progetto editoriale più ampio, del quale alcuni contenuti erano rimasti fino a oggi inediti. L'opera è edita da Mimesis.

Chi era Mario Perniola

Il 9 gennaio 2018 si spegneva a Roma Mario Perniola, filosofo astigiano di fama internazionale. Nato nella nostra città il 20 maggio 1941, figlio di Nicola- direttore della farmacia dell’Ospedale di Alessandria e di Olimpia, diplomata maestra, senza aver mai esercitato la professione, trascorse la sua infanzia nella casa di famiglia di via Pietro Micca e quella in corso Dante.

Allievo brillante e precoce di Luigi Pareyson, frequenta da subito gli ambienti intellettuali torinesi, che lo portano a cementare importanti amicizie, tra cui quelle con Umberto Eco e Gianni Vattimo. Teorico del concetto di transito, Perniola non si sentiva mai totalmente a casa, complice forse il suo continuo viaggio, filo rosso della sua carriera internazionale.

È sepolto a Nemi, un comune poco distante da Roma, con un epitaffio che sancisce la sua filosofia: “Neque hic vivus neque illic mortuus. Non qui vivo, non là morto”.

È stato professore ordinario di Estetica all’Università di Roma Tor Vergata, ha diretto il Centro di Studio e di Documentazione “Linguaggio e Pensiero” e la rivista di studi culturali “Agalma”, in collaborazione con la sorella Angì. Tra le sue pubblicazioni più importanti figurano Transiti, Del sentire, Il sex appeal dell’inorganico, L’arte espansa e molte altre. Perniola è stato anche autore di un romanzo, “Tiresia”, pubblicato nel 1968. Le sue opere sono state tradotte in moltissime lingue, anche orientali, a indicare la risonanza del suo pensiero.

 

Elisabetta Testa

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